Svezzamento, o divezzamento letteralmente significa “perdere o togliere il vizio, l’abitudine” e nel caso dei bambini questo vizio sarebbe il latte e il seno materno (sic!).
Per fortuna il suo significato negativo è cambiato e oggi lo usiamo per parlare della fase in cui il bambino, senza interrompere l’alimentazione principale del latte, inizia ad avvicinarsi ai cibi solidi.
Vediamo quindi come funziona lo svezzamento nei bambini e qualche consiglio su come procedere.
Cos’è lo svezzamento
La parola svezzamento indica il momento della vita di un bambino nel quale da una alimentazione solamente a base di latte, si passa ad una con cibi solidi e per le mamme è molto importante conoscerne tutte le sfaccettature.
Il momento dello svezzamento, inoltre, rappresenta un passo molto importante, quello che determina la fine del “rapporto simbiotico” tipico dei primi mesi di vita, instaurato tra la madre ed il suo bambino. L’inizio della fase di svezzamento è allo stesso tempo fondamentale per lo sviluppo dell’identità propria del bambino e del rapporto con la madre, ma soprattutto del rapporto con il cibo.
Quando iniziare lo svezzamento
Secondo l’Oms, l’inizio dello svezzamento può avvenire a partire dal sesto mese di vita, ma si devono anche tenere in considerazione altri segnali che aiutano a capire quando il bambino è pronto per lo svezzamento. I segnali principali sono 3:
- Il bambino mostra un interesse preciso per il cibo
- Il bambino riesce a stare seduto da solo
- Il bambino ha visto raddoppiare il suo peso rispetto a quello della nascita
Alcuni pediatri sostengono che lo svezzamento può iniziare anche a partire dal quarto mese di vita del bambino (svezzamento precoce), con somministrazione soltanto di alimenti a base di frutta. Ma, come dicevamo anche prima, l’OMS raccomanda di non iniziare prima dei 6 mesi.
Svezzamento o autosvezzamento ?
Quando si inizia la fase di svezzamento, si possono scegliere due strade, quella dello svezzamento classico e quella dell’autosvezzamento. Nel primo caso sono i genitori a fare le scelte riguardo agli alimenti da somministrare al bambino, seguendo sia i consigli dell’Oms che del proprio pediatra, mentre nell’autosvezzamento il bambino siede a tavola insieme ai genitori e inizia da subito a mangiare di tutto, assaggiando quello che viene mangiato dai genitori.
In questo caso è fondamentale che la dieta seguita dai genitori sia sana e nello stesso tempo equilibrata, limitando l’uso del sale o comunque riducendolo a quantità minime, ed anche quello di sostanze piccanti.
Leggi anche: Meglio l’autosvezzamento o lo svezzamento classico?
Svezzamento: con cosa iniziare
Quando si inizia la fase dello svezzamento la prima cosa da fare è quella di capire con cosa iniziare. Per questo è necessario consultarsi con il pediatra che segue il bambino, e introdurre i vari alimenti mese dopo mese.
Nello svezzamento si passa infatti da un sapore unico, quello del latte, ad una molteplicità di sapori e anche le consistenze variano. In alcuni casi all’inizio dello svezzamento, i bambini hanno un “rifiuto” per la pappa, ma con il passare del tempo inizieranno ad assaggiare e quindi completare lo sviluppo dei propri gusti alimentari.
È bene ricordare che all’inizio dello svezzamento l’alimento principale sarà sempre il latte. Nella maggior parte dei casi, specialmente se lo svezzamento inizia prima del sesto mese di vita del bambino, il primo alimento che viene proposto è la frutta, che viene somministrata fuori dai pasti.
La soluzione migliore è quella di utilizzare della frutta biologica, sia che si tratti di banane che di mele o di pere. Dato che la frutta non sostituisce il latte si inizia con una pappa a base di frutta e si passa poi a due con il passare delle settimane.
Un altro alimento che viene inserito nella fase dello svezzamento è il brodo vegetale, che viene preparato con le verdure classiche, come carote, patate e zucchine. A questo brodo si aggiungono anche delle farine come quella di riso, e successivamente anche dei frullati sia di carne che di pesce, sempre cercando di scegliere alimenti biologici.
Per quanto riguarda l’alimentazione a base di frutta, dopo i sette mesi si possono somministrare anche, se di stagione, pesche ed albicocche e successivamente anche delle spremute, sia di arance che di mandarini. Dagli 8 mesi di età nello svezzamento si può inserire anche lo yogurt, solitamente come spuntino, di tipo intero, bianco e senza zuccheri, per cui per renderlo più dolce può essere abbinato ad una purea di frutta. Nello svezzamento possono essere inseriti anche altri alimenti come i legumi, il formaggio, i pomodori e i cereali.
Quanto cibo dare nello svezzamento
Per quanto riguarda le dosi di alimenti da somministrare ai bambini nella fase di svezzamento, è bene rivolgersi sempre al pediatra, ma all’inizio le dosi possono essere queste:
- crema di riso, farina di mais circa 20-30 grammi
- carne, legumi, pesce o formaggio, circa 10-15 grammi, o in alternativa circa mezzo vasetto di
- olio extravergine d’oliva circa un cucchiaio
- passato di verdure circa un cucchiaio
Naturalmente queste dosi saranno incrementate nei mesi successivi, tenendo anche conto delle caratteristiche di ogni bambino.
Tagli sicuri per lo svezzamento
Quando si inizia lo svezzamento, una delle attenzioni maggiori riguarda il taglio degli alimenti, in modo da proporre ai bambini dei prodotti sicuri e ridurre al minimo il rischio di soffocamento.
Per questo il pesce e la carne devono essere cotti in modo da divenire morbidi e poterli spezzettare facilmente. Nel caso dei biscotti si devono frantumare prima di proporli, mentre il taglio della frutta e della verdura deve avvenire in modo da avere dei pezzi non troppo grandi e di forma tondeggiante.
I tagli devono essere fatti per la lunghezza e non a rondelle. Infine per quanto riguarda i formaggi i tagli devono essere fatti a cubetti di piccole dimensioni, facendo particolare attenzione a quelli filanti con il calore.
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