Il caso di Padova è l’ennesimo colpo per la comunità delle Famiglie Arcobaleno, ancora una volta, si vede negati i diritti fondamentali. La Procura di Padova ha infatti impugnato i 33 atti di nascita registrati, dal 2017 ad oggi, dal Sindaco Sergio Giordani.
Per i bambini in questione, nati all’estero mediante la fecondazione eterologa e poi riconosciuti in Italia, è stata richiesta la rimozione dagli atti della madre non biologica.
Il caso di Padova e i 33 atti di nascita impugnati: la posizione del Sindaco
Il Sindaco di Padova si mostra estremamente sereno di fronte a tutta questa situazione.
Ribadisce di non essere per nulla pentito delle scelte prese, ma che queste, anzi, sono state un “atto di responsabilità” verso bambini che non meritavano, in alcun modo, di essere discriminati fin dalla nascita.
“Ho seguito la mia coscienza”, spiega il Sindaco quando parla delle trascrizioni effettuate negli anni scorsi, proprio come Beppe Sala, quando ci fu lo stop delle registrazioni all’anagrafe a Milano. Sergio Giordani ha partecipato e patrocinato il Padova Pride, per rendere la sua città “sempre avanti nell’inclusione e nei diritti”.
Il Governo, però, pare non pensarla allo stesso modo. Il Governo sta procedendo in questo senso anche a proposito della Gestazione per altri: una nuova legge è al vaglio in Parlamento per rendere la GPA reato universale.
La stessa Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, sottolinea il bisogno, per l’Italia, di avere una legge apposita che regoli questo tipo di situazioni. Secondo Roccella: la mamma è una sola e una “seconda mamma” nel diritto italiano non può esserci.
Il caso di Padova: il grido di mamma Anna
Anna Girelli è una delle mamme alle quali, da un giorno all’altro, la Procura di Padova ha tolto ogni diritto ai suoi figli, Ettore e Adele, nati dall’amore con Caterina, la sua compagna.
Mamma Anna è indignata, ma soprattutto sfiduciata. Il solo pensiero di lasciare che i suoi bambini crescano in un mondo nel quale non vengano garantiti a tutti gli stessi diritti non le dà pace.
Un mondo che non è pronto a tendere la mano a chi è “diverso” ma che, anzi, lo priva dei suoi affetti e ancor di più della sua identità.
“Siamo tutte famiglie” dice. Lo dimostrano anche i video di vissuto quotidiano di Margherita, con 2 mamme e 3 fratelli oppure il video dedicato alla giornata internazionale della Famiglia, realizzato da tante famiglie diverse, dai Papà per Scelta ai Pozzoli’s Family.
L’augurio di Anna è che il suo grido arrivi alle coscienze di quante più persone possibili affinché la lotta che lei e la sua compagna stanno combattendo diventi di tutti. Perché solo unendo le forze si può sperare di cambiare le sorti di questo Paese e renderlo migliore.
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