L’osteoporosi gravidica è una patologia delle ossa che può presentarsi nelle donne incinte a partire dal terzo mese di gravidanza.
Durante la gestazione, le ossa delle future mamme possono subire dei cambiamenti a causa delle fluttuazioni ormonali e delle esigenze nutrizionali del feto.
Cos’è l’osteoporosi gravidica
Nei mesi in cui la donna è in gravidanza, il suo corpo necessita di un maggiore apporto di calcio per supportare la crescita e lo sviluppo del nascituro.
Se la madre non riesce a soddisfare tale richiesta attraverso l’alimentazione o le riserve di calcio, il suo organismo potrebbe prelevare questa sostanza dalle ossa, fornendo al feto quanto necessario.
Questo, però, arriverebbe a provocare una perdita di massa ossea che, a sua volta, potrebbe portare alla comparsa dell’osteoporosi gravidica.
Cause dell’osteoporosi gravidica
Una delle principali cause che determinano l’osteoporosi gravidica è data dall’aumentata attività degli “osteoclasti”, ovvero le cellule responsabili della “demolizione ossea”.
Tali elementi arrivano a distruggere le ossa della madre per fornire le sostanze necessarie alla formazione del feto.
La colonna vertebrale è particolarmente colpita da questa condizione, poiché pare che il riassorbimento osseo avvenga in modo significativo in tale area.
Come abbiamo accennato in precedenza, le alterazioni ormonali durante la gravidanza possono influire molto sulla salute delle ossa; l’aumento dell’ormone paratiroideo (PTH), ad esempio, può attivare ulteriormente gli osteoclasti e contribuire alla perdita di massa ossea.
È importante che le donne siano consapevoli della possibilità di sviluppare osteoporosi anche dopo il parto e durante l’allattamento.
Una volta dato alla luce il bimbo, difatti, la produzione di estrogeni diminuisce e questi ormoni sono coinvolti nella regolazione dei vari processi legati al metabolismo osseo.
Alcuni studi al riguardo, inoltre, hanno confermato come anche l’allattamento sia correlato all’azione degli osteoclasti; quando si allatta, infatti, la richiesta di calcio aumenta costantemente.
Quali sono i sintomi dell’osteoporosi gravidica
Le donne che soffrono di osteoporosi gravidica, molto spesso, rischiano di non accorgersene per tempo, confondendo i suoi sintomi con i normali dolori legati alla gestazione.
Tra questi, i più comuni sono:
• Dolore alla schiena, che si manifesta maggiormente nella zona lombare e che può variare da una leggera sensazione di disagio a un dolore invalidante che limita le attività fisiche.
• Cedimento e fratture vertebrali, che provocano un dolore piuttosto intenso, tanto da rendere difficile per la donna allattare o mantenere in braccio il neonato.
È importante notare che l’andamento dell’osteoporosi durante la gravidanza non segue uno schema specifico e, talvolta, può scomparire del tutto nel post-parto o al termine del periodo di allattamento. Tuttavia, se il dolore è acuto, è consigliabile consultare un medico specialista per una valutazione accurata.
L’osteoporosi in gravidanza, infine, può portare a una condizione in cui la colonna vertebrale si curva a causa dell’indebolimento o della frattura delle vertebre, provocando una postura alterata e una ridotta capacità di sostenere il corpo in modo corretto.
È fondamentale prestare attenzione a questi sintomi e, se necessario, cercare assistenza medica specializzata per una diagnosi e un trattamento adeguati. La gestione dell’osteoporosi durante la gravidanza richiede un approccio individualizzato e il coinvolgimento di un team medico esperto.
Quali sono i rimedi per affrontare l’osteoporosi gravidica
Ciò che permette all’osteoporosi gravidica di non provocare seri danni alla donna è una sua tempestiva diagnosi; con un trattamento mirato, infatti, si può impedire che le ossa si fratturino.
La prevenzione, ovviamente, gioca un ruolo fondamentale in tale contesto ed è dunque necessario tenere conto di alcuni elementi chiave:
- Seguire una dieta sana ed equilibrata, con un’attenzione particolare all’aumento dell’assunzione di calcio. È consigliabile consumare alimenti ricchi di tale sostanza, come latticini, verdure a foglia verde e legumi.
- Evitare fumo e alcol, che possono favorire il deterioramento osseo.
- Mantenere un regime di regolare attività fisica, che può contribuire a rafforzare l’apparato muscolo-scheletrico e favorire la salute delle ossa. Esercizi come camminare, fare yoga, nuotare o sollevare pesi leggeri possono essere benefici.
- In caso di osteoporosi gravidica, è consigliabile ridurre l’uso di farmaci cortisonici e analgesici, poiché possono influire negativamente sulla densità ossea.
In aggiunta, nei casi più gravi di osteoporosi gravidica, potrebbe essere necessario interrompere l’allattamento al seno e assumere integratori di calcio e vitamina D.
Lo specialista, se lo ritiene opportuno, può arrivare a prescrivere farmaci specifici per aumentare la mineralizzazione ossea e ripristinare la densità perduta.
Infine, sempre in tema di ricerca e prevenzione, l’Osservatorio sulle fratture da fragilità (OFF) lancerà prossimamente uno screening nazionale, coordinato dalla prof.ssa Maria Luisa Brandi, per valutare l’incidenza dell’osteoporosi gravidica, la densità ossea e il rischio di fratture nelle donne incinte.
Per la valutazione sarà adoperata la Radiofrequency Ecographic multi Spectrometry (REMS), ovvero una “scansione ecografica” che non prevede radiazioni e non comporterà alcun rischio per madre e bambino.
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