Sabato 12 agosto scorso una donna georgiana di 24 anni aveva abbandonato il figlio neonato accanto a dei cassonetti. Il neonato era stato salvato e portato all’ospedale tarantino della Santissima Annunziata.
Qui il 17 agosto la donna lo ha potuto riabbracciare ed allattare ed ora vuole riconoscerlo e cambiare anche il nome, Lorenzo, che è stato assegnato al piccolo in ospedale.
Una storia di paura e incomprensioni
La giovane georgiana, che ha anche un altro figlio di 4 anni che vive in Georgia, aveva abbandonato il neonato vicino ai cassonetti in quanto preoccupata dalla possibilità di perdere il lavoro di badante che stava svolgendo a casa di una anziana di 97 anni.
Prima di presentarsi presso l’ospedale la 24enne georgiana era stata a colloquio con la pm che si occupa del caso ed anche a lei aveva spiegato le sue ragioni, ricevendo informazioni riguardo ai possibili aiuti che possono arrivare da parte dello stato sia a lei che al neonato.
La donna avrebbe partorito da sola nel bagno della casa dell’anziana che assiste e avrebbe preso la decisione di abbandonare il bambino d’impulso, salvo poi tornare sui suoi passi e richiedere il riconoscimento. Un percorso che però non è così immediato, in quanto la donna è accusata del reato di abbandono di minore, sul quale stanno effettuando gli accertamenti necessari le forze dell’ordine.
La strada per il riconoscimento
Il piccolo, dopo essere stato portato in ospedale e inserito nel reparto di terapia intensiva neonatale, è stato anche chiamato Lorenzo, nome che è stato scelto dai medici e dagli infermieri che se erano immediatamente presi cura.
La donna ha anche allattato il neonato e ha richiesto di riconoscerlo, anche se la pratica per risistemare il fatto, deve ancora essere chiarita ed è legata soprattutto alle decisioni che saranno prese dagli inquirenti riguardo la sua posizione penale.
Secondo la legislazione italiana i giorni per poter riconoscere in seconda istanza un proprio figlio abbandonato, sono 10. La madre ha deciso anche di cambiare il nome che era stato scelto in ospedale, passando da Lorenzo a Gabriele, nome che ricorda l’arcangelo della luce.
Per questo motivo sarà quindi necessario attendere ancora qualche giorno, ma nel contempo la donna potrà continuare ad allattare il neonato presso la struttura ospedaliera tarantina.
Il video della settimana