Il tribunale dei Minori di Trento ha recentemente approvato un provvedimento di stepchild adoption per direttissima, un fatto senza precedenti nel nostro Paese.
Il bimbo di una coppia di due padri, dato alla luce in Canada da una madre surrogata, è stato adottato dal padre non biologico. Tutto questo è accaduto perché il genitore biologico è gravemente malato e il piccolo sarebbe potuto rimanere orfano.
Chi sono i due papà
I due genitori originari di Trento erano finalmente riusciti ad avere il loro bambino dopo una lunga trafila in Canada. Solamente il cognome di uno dei due era stato scritto ufficialmente sul certificato di nascita del piccolo, seguendo le regole della legislazione italiana.
La felicità per la costruzione della nuova famiglia ha però lasciato presto lo spazio allo sconforto, quando è arrivata la notizia della malattia del padre biologico. Se fosse venuto a mancare, il bambino si sarebbe quindi ritrovato legalmente orfano pur avendo ancora un genitore.
L’altro papà si è quindi rivolto all’avvocato Michele Giarratano che ha subito avanzato un’istanza per l’adozione al tribunale di Trento. L’avvocato ha già seguito nel maggio 2023 anche le vicende di papà Enzo, che ha adottato ufficialmente suo figlio di 8 anni, dopo che il papà biologico è morto prematuramente per infarto.
L’importanza di questo provvedimento
Dal momento della presentazione dell’istanza l’autorizzazione alla stepchild adoption è arrivata in tempi brevissimi. Anche se questo è un caso urgente e particolare potrebbe aver segnato un punto dirimente a favore delle famiglie arcobaleno, che in questi anni hanno visto negare i loro diritti in quanto famiglie di fatto, quando alcuni Comuni si sono rifiutati di trascrivere i nomi dei due genitori sugli atti di nascita.
L’adozione del piccolo da parte del padre non biologico è stata ufficialmente approvata lo scorso 21 luglio con l’accordo della Procura, anche se era stato inizialmente richiesto ai genitori di rinunciare alla doppia paternità.
Questo caso è diventato uno dei primi in Italia in cui si è posta l’attenzione su uno dei problemi principali delle coppie omogenitoriali: se il genitore biologico viene a mancare il bambino può rimanere orfano.
È quindi chiaro che entrambi i componenti della coppia dovrebbero essere riconosciuti come genitori a tutti gli effetti, in modo da fornire una tutela al figlio in caso di disgrazia.
Lo stesso tribunale di Trento si è espresso sulla questione, dichiarando la presenza di un vuoto di tutela per quanto riguarda i figli di coppie omogenitoriali.
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