I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) stanno diventando sempre più comuni nelle scuole. I dati indicano che la percentuale di studenti con diagnosi di DSA è aumentata dallo 0,9% al 5,4% negli ultimi 11 anni, registrando una crescita costante anno dopo anno.
Ma perché questi casi sono in aumento? Secondo il pedagogista Daniele Novara, il problema riguarda anche un accesso diagnostico.
Diagnosi DSA: quasi il 500% in più negli ultimi 10 anni
Negli ultimi dieci anni, le diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono aumentate di quasi il 500%, passando dallo 0,9% al 5,4% della popolazione scolastica. I DSA includono disturbi come dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia, che compromettono abilità fondamentali per l’apprendimento come lettura, scrittura e calcolo.
Questa crescita significativa nelle diagnosi si riflette anche a livello geografico: il Nord Italia registra le percentuali più alte, con la Valle d’Aosta all’8,4% e la Liguria all’8,3%. Le regioni del Centro, come Toscana e Lazio, seguono con percentuali intorno al 7%. Nel Sud, invece, i dati sono molto più bassi, con la Calabria e la Campania al di sotto del 2%.
L’incremento delle diagnosi è legato anche all’aumento delle certificazioni rilasciate a scuola: negli ultimi dieci anni, quelle per la dislessia sono cresciute del 111%, mentre le certificazioni per disgrafia hanno registrato un modesto aumento del 7%.
Ancora più rilevante è stato l’aumento delle certificazioni per disortografia e discalculia, cresciute rispettivamente del 218,9% e del 226,47%.
La gestione dei DSA ha fatto passi avanti importanti grazie alla legge 170 del 2010, che ha riconosciuto ufficialmente tali disturbi. Dal 2012, inoltre, le scuole hanno la possibilità di attuare piani didattici personalizzati per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, favorendo un supporto più mirato ed efficace.
Novara sostiene la tesi delle diagnosi superficiali dei disturbi dell’apprendimento
Se la curva delle diagnosi dei disturbi dell’apprendimento subisce un’improvvisa impennata negli ultimi anni e si discosta di molto dalle medie europee, gli esperti cominciano a porsi domande relative alla validità delle diagnosi.
Daniele Novara, esperto pedagogista e direttore del Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti, sostiene che in Italia ci possa essere un caso di eccesso diagnostico riguardo ai disturbi che invalidano l’apprendimento nei bambini.
Il problema potrebbe derivare da uno sbaglio nell’individuare il focus. Si tende ad analizzare troppo la salute neuropsichiatrica dei bambini invece di contestualizzare dei comportamenti in relazione all’educazione familiare e fornire, magari, anche solo un supporto di tipo psicologico.
I dati ISTAT danno ragione a Novara
Nell’ultimo decennio il trend statistico non fa che supportare la tesi del dottor Novara sull’eccesso diagnostico.
Gli esperti dicono che questi disturbi possono avere un’incidenza che va dall’1,5 al 3% dei bambini, ma i numeri attenzionati dall’ISTAT sono di 4-5 volte superiori alle stime mediche.
Per questo motivo, secondo il dott. Novara, 3 su 4 diagnosi di DSA potrebbero essere non solo sbagliate ma anche effettuate con estrema superficialità.
Oltre a problemi organizzativi dei corpi docente nonché di aumento della spesa pubblica, un aspetto molto importante riguarda la salute psicologica di bambini che rischiano di essere etichettati e convinti di avere un problema che, probabilmente, avrebbe bisogno di un supporto medico completamente diverso.
Anche il professore Michele Zappetta aveva lanciato l’allarme contro l’eccesso di diagnosi, già qualche anno fa: se da un lato è giusto indagare queste problematiche sin dall’infanzia per poter intervenire, dall’altro lato è giusto non giungere a diagnosi affrettate, che poi si rivelano errate.
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Perché i DSA sono in aumento?
Il dubbio delle diagnosi affrettate ed errate non può non sollevare una delicata riflessione che dovrebbe essere approfondita d più fronti: medico, scolastico e familiare. Ma l’incremento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) potrebbe essere collegato anche ad altre cause, secondo gli esperti.
Da un lato, le crescenti pressioni scolastiche e sociali stanno imponendo standard sempre più elevati a bambini e adolescenti, che possono trovarsi in maggiore difficoltà a soddisfare queste aspettative.
Dall’altro, l’uso intensivo della tecnologia sta avendo un impatto negativo sulla concentrazione e sull’attenzione dei giovani, limitando le loro capacità di apprendimento.
Un ulteriore elemento critico è il declino della lettura e della scrittura, attività fondamentali che oggi vengono trascurate. Si legge meno e raramente si legge ad alta voce ai più piccoli, compromettendo così lo sviluppo del linguaggio e la capacità espositiva.
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