I ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) presentati dai genitori di studenti sono un argomento ormai quotidianamente al centro di dibattiti e controversie in Italia. In risposta ai numerosi casi scolastici che finiscono davanti al TAR in Italia, nasce la proposta di riforma che il governo Meloni sta prendendo in considerazione per restituire autorevolezza agli insegnanti.
La riforma sembra indirizzata a rafforzare la posizione degli insegnanti e a limitare il ricorso sistematico ai tribunali da parte dei genitori per bilanciare le esigenze dei vari attori coinvolti nella formazione degli studenti.
Molte delle cause riguardano studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) per cui il dott. Novara sostiene esserci al momento una tendenza all’eccesso diagnostico, ma sono cause per le quali finora la giurisprudenza del Tar è stata molto rigida.
Una pioggia di ricorsi al TAR: i casi più recenti e clamorosi
Il caso di Tivoli Terme sembra quello più discusso e che stupisce maggiormente: al centro una studentessa promossa, dopo il ricorso al TAR, nonostante sei insufficienze in sei materie diverse.
La sentenza fa riflettere sul percorso individuale dello studente e sui miglioramenti compiuti durante l’anno.
Più delicato il caso di una madre che ha fatto ricorso al TAR contro la promozione della propria figlia disabile alunna dell’istituto ‘Antonio Scarpa’ di Milano. Beatrice ripeterà l’anno, sua madre ha vinto e le motivazioni dell’approvazione della richiesta risiedono nella mancanza di supporto da parte della scuola nell’applicazione del PEI (Piano Educativo Individuale) che non l’ha resa didatticamente pronta a salire di livello.
È essenziale garantire che anche gli studenti disabili ricevano un’istruzione adeguata e inclusiva, ma anche che non siano spinti a passare di grado o a superare esami se non sono pronti a farlo.
Un atro caso riguarda un gruppo di dieci studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Spadafora ai quali era stata notificata la convocazione per la ripetizione dell’esame orale per il quale, l’Ufficio Scolastico Regionale, aveva segnalato delle irregolarità durante la prova di maturità già svolta.
I ragazzi hanno fatto ricorso al TAR che ha accolto positivamente la loro richiesta evitandogli la ripetizione della prova orale prevista per il 20 settembre. Un esempio di come il sistema legale possa intervenire in situazioni scolastiche contestate per garantire l’equità e la giustizia.
Ricorso al TAR di genitori di alunni: il parere di esperti e addetti ai lavori
L’argomento è così caldo che porta esperti in educazione dei ragazzi, psicologi e addetti ai lavori a esprimersi. Le osservazioni fatte dalla preside Ferrario riguardo ai ricorsi al Tar in situazioni di bocciature scolastiche pongono l’attenzione su una serie di questioni importanti. “Non li abituano agli ostacoli e alle difficoltà“, sostiene. “Inoltre, indica una certa sfiducia nel sistema scolastico, cosa che è un peccato. Di solito, questi genitori hanno ignorato i segnali che ci sono stati durante l’anno scolastico“.
Anche Paolo Crepet, noto psicologo e opinionista, si è espresso nei giorni scorsi ai microfoni della trasmissione I Lunatici. Le osservazioni di Crepet riflettono una prospettiva molto critica sull’educazione e l’interazione tra genitori, insegnanti e studenti.
Eliminiamo tutto, lasciamo andare a scuola mamma, papà, zia. Così i figli saranno liberi di fare nottata con gli spritz pagati da papà. La formazione crea disequilibri perché c’è uno che studia di meno e uno che studia di più. Se uno non vuole studiare andrà a lavorare. Non capisco questo egualitarismo da dementi. Ma non devono essere tutti laureati, anche perché poi non c’è nessuno che sa mettere a posto una sedia. Non solo la scuola è fallita, pure la famiglia è morta. Un 4 a scuola è un momento formativo. Così come quando ti lascia la fidanzata o litighi con gli amici.
Sebbene Crepet sia contrario a un accesso pervasivo dei genitori a scuola, è importante sottolineare che il coinvolgimento dei genitori nell’educazione dei loro figli è un elemento fondamentale del successo scolastico. L’equilibrio tra il coinvolgimento dei genitori e il rispetto del ruolo degli insegnanti è una sfida importante per le istituzioni scolastiche e le famiglie.
Sempre Crepet ribadisce il ruolo dei genitori, che non devono controllare tutto o spianare la strada ai figli. Perché così fanno tutto tranne aiutare realmente i loro figli nella crescita:
Bisogna difendere la meritocrazia. Ognuno di voi ha diritto alla sua scalata. Se i genitori spianano la strada per evitarvi difficoltà e problemi non vi stanno aiutando. Iniziate voi stessi a dire ‘ce la faccio da solo.
In definitiva, le discussioni sull’eccessivo numero di ricorsi al TAR aumentato negli ultimi anni, sono forse solo la punta dell’iceberg sulla relazione tra genitori, insegnanti e studenti.
Sicuramente evidenziano la complessità delle sfide nell’ambito dell’istruzione e l’importanza di trovare un equilibrio tra vari fattori, tra cui il coinvolgimento dei genitori, la valutazione degli studenti e la promozione di un ambiente di apprendimento equo ed efficace.
Le riflessioni su come migliorare il sistema educativo divengono fondamentali per guidare le riforme e le politiche nel settore ma soprattutto per garantire una didattica adeguata alla futura classe dirigente italiana.
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