Nella Scuola Primaria di San Lorenzo Maggiore, in provincia di Benevento, si è verificato un controverso episodio che ha attirato l’attenzione a livello locale e nazionale. Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo ‘A. De Blasio’ di Guardia Sanframondi ha suscitato polemiche per aver autorizzato un’ispezione negli zaini degli alunni alla ricerca del suo cellulare smarrito.
Questo gesto ha innescato l‘indignazione dei genitori degli studenti, del sindaco locale e ha raggiunto persino il Parlamento, dove il parlamentare di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito.
Polemica nell’Istituto Scolastico
Tutto è iniziato quando il dirigente scolastico ha deciso di autorizzare un’ispezione negli zaini dei giovani studenti. La decisione ha immediatamente sollevato le proteste dei genitori degli alunni e ha portato il sindaco di San Lorenzo Maggiore, Carlo Giuseppe Iannotti, a definire il gesto del dirigente “un fatto di inaudita gravità” e “quanto di più ignobile possa essere fatto ai danni di bambini indifesi”.
L’indignazione non si è limitata al contesto locale, ma ha raggiunto il livello nazionale con l’intervento del parlamentare di Forza Italia, Francesco Maria Rubano. Quest’ultimo ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito, evidenziando come il dirigente scolastico abbia dubitato della scolaresca sannita e autorizzato una perquisizione degli zaini in loro presenza. Tale azione ha fatto sì che i bambini si sentissero umiliati e ha sconvolto le famiglie.
Intervento Parlamentare
Rubano ha sottolineato che questa azione non ha fornito alcun esempio educativo di qualità, ma ha rappresentato piuttosto un comportamento astioso. Sorprendentemente, sembra che il dirigente scolastico non abbia presentato scuse per il suo comportamento, mettendo ulteriormente in discussione il suo ruolo educativo.
L’unica a opporsi alla perquisizione è stata una studentessa di sette anni, affermando con fermezza: “No, non apro il mio zaino. Non è legale”. La sua determinazione ha dimostrato che la coscienza legale e i diritti degli studenti sono fondamentali, anche in situazioni complesse come questa.
La vicenda ha sollevato importanti questioni sulla protezione dei diritti degli studenti e sull’uso appropriato dell’autorità da parte del personale scolastico.
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