Le filastrocche per allenare la memoria, ecco le più efficaci

Le filastrocche, con il loro ritmo accattivante e le rime giocose, hanno da sempre un posto speciale nel cuore dei bambini e degli adulti. Queste brevi composizioni non sono solo un divertente passatempo, ma giocano anche un ruolo cruciale per imparare a memoria nozioni, regole grammaticali e la matematica.

Le filastrocche per imparare divertendosi

Infatti, attraverso la ripetizione e la musicalità, le filastrocche facilitano la memorizzazione e rafforzano le abilità di ascolto e pronuncia. Sono infatti importantissime sin da piccolissimi, nello sviluppo cognitivo e linguistico. Ma non solo, creano un legame in primis con la mamma, il papà e con tutti coloro con cui il bambino può condividere le filastrocche.

Che dire poi dei grandi classici per l’infanzia, da Rodari a Julia Donaldson, che fanno delle filastrocche il loro fascino?

In questo articolo, esploreremo il potere delle filastrocche nell’educazione dei bambini e soprattutto nelle tecniche di memorizzazione che abbiamo usato un po’ tutti a scuola, dalla geografia, alle tabelline, alle regole grammaticali.

Immergiamoci nel mondo affascinante delle filastrocche e scopriamo insieme come queste possano arricchire l’esperienza educativa dei nostri bambini.

Grammatica e ortografia

Adesso che siamo adulti, ci fa sorridere rileggere queste filastrocche che abbiamo tutti imparato a scuola per memorizzare le regole grammaticali e l’ortografia. Ci sono anche diversi libri che riassumono bene le regole della nostra lingua, tra cui Il libro degli errori di Gianni Rodari e Su qui e su qua l’accento non va. Le magiche regole per non dimenticare quello che abbiamo imparato a scuola di Pinuccia Ferrari Dossena.

Qui troverete le più semplici e utili filastrocche per la grammatica:

La H

Are, ere, ire l’acca fan fuggire.

Scienza e Coscienza

Scienza e coscienza della i non fanno senza.

Le preposizioni

Di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.

Accenti

Su qui e qua l’accento non va su lì e su là l’accento ci sta, su me e su te l’accento non c’è e non lo vuol su ma lo vuol giù e lo vogliono pure lì, là, più,

Filastrocca della GN

Ogni melo ha la sua mela,
ogni ragno la sua tela.
Ogni pino ha la sua pigna,
ogni colle ha la sua vigna.
Ogni cigno ha uno stagno,
ogni pugno il suo compagno.
Ogni riccio ha tre castagne
e le scuole le lavagne.

Chi e Che

Un bel dì l’H soletta
stava all’angol di una via
e piangeva, poveretta!
Ché voleva compagnia.

Ad un tratto là passò
un gruppetto assai giocondo:
eran CA e CU e CO
che giravano per il mondo.

Chiese l’H con un cenno
perché voce non avea,
di piglirla, ché con senno
la sua parte pur facea.

No, no, no – disse il gruppetto
via da noi, lontana e sola,
sei per noi un segno inetto:
se ti piace, corri e vola.

Per fortuna il CE e il CI
pur passarono di lì,
l’invitarono, e così
si formò il CHE e il CHI

La Q

Il vecchio nano Q
che sta sempre con u
vuole ancora di più.

Dice: “Soltanto in tre
si può stare da Re”.
Allora, una per volta,
chiama a e i o
e finalmente lieto
canta
qua
que
qui
quo.

Geografia

La geografia per decenni è stata una croce per gli studenti: con tantissimi nomi e nozioni da imparare a menadito paesi, capitali, fiumi, montagne. Una vera sfida per le testoline dei bambini (che sono molto più bravi a ricordarsi tutte le evoluzioni dei Pokemon, chissà come mai…).

Le Alpi

Ma con gran pena le reca giù: è un modo per ricordarsi i nomi delle Alpi: Marittime Cozie Graie Pennine Lepontine Retiche Carniche Giulie.

Gli affluenti del Po

Dal Monviso all’Adria sponda
scorre il Po più o men veloce
con la magica sua voce
gli affluenti chiama a sè
vien la DORA
poi la STURA
l’altra DORA
ed il TICINO
e poi giù dall’Appennino
scorre il TANARO di quà
vien la BORMIDA
la SCRIVIA
poi la TREBBIA
il NURE e il TARO
PARMA ed ENZA col PANARO
pur la SECCHIA arriverà
e dall’Alpi saltellante
dopo il TAGO l’ADDA giunge
BREMBO e SERIO insiem congiunge
trascinandoli con sè
ed infin fraternamente
vengon MINCIO, OGLIO e CHIESE
fiumi orsù d’ogni paese
convenite nel gran PO

Matematica e Geometria

I numeri

Ma che caso, ma che caso!
c’è un ragazzo ficcanaso,
una bimba con due occhi,
una dama con tre cocchi,
un villan con quattro ciuchi,
un grembiul con cinque buchi,
un signor con sei staffieri,
un altar con sette ceri,
un ovil con otto agnelle,
un bel ciel con nove stelle,
un omin con dieci dita,
e la storia è finita.

La tabellina del 2

2 x 1 = 2
C’è l’aratro con il bue

2 x 2 = 4
Non tirar la coda al gatto!

2 x 3 = 6
Come i doni che vorrei

2 x 4 = 8
Quanto è buono il risotto

2 x 5 = 10
Vado a fare un giro in bici

2 x 6 = 12
L’avvocato studia i codici

2 x 7 = 14
Taglio un filo con le forbici

2 x 8 = 16
Farmacisti con i camici

2 x 9 = 18
Indossiamo il cappotto

2 x 10 = 20
È finita: siam contenti!

Figure Geometriche

Aldo Cambio di Guastalla
era tondo come una palla,
abitava in un villino,
circondato da un giardino. 

Passeggiando in un vialetto,
inciampò in un sassetto,
cadde a terra,
si schiacciò
e un quadrato diventò. 

Fu portato all’ospedale
perché s’era fatto male.
Per sei giorni digiunò
magro magro si trovò.
Quando scese giù dal letto
barcollava, poveretto!
La sua forma ancor cambiò
e un rettangolo diventò.

La sua mamma Gelsomina
gli diede cibo e vitamina.
Aldo Cambio s’ingrassò,
la sua testa si allungò
e perfino si appuntì,
fu un triangolo così.

Vita quotidiana

I giorni dei mesi

Trenta giorni ha novembre con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno…

I nomi dei mesi

Gennaio è il primo di tanti fratelli,
che a modo loro son tutti belli.
Febbraio è un tipo allegro e gioviale,
grande amico del carnevale!
Marzo invece è un buffo signore,
che ad ogni momento cambia d’umore…
Aprile e maggio da mane a sera
cantano lieti la primavera.
Giugno ha giornate lunghe e dorate
finisce la scuola e comincia l’estate.
Luglio ed agosto son caldi e son belli
tutti in vacanza perfino gli uccelli,
Settembre è dolce ma c’è da fare
si ricomincia anche a studiare.
Ottobre e novembre hanno un buon profumino
con loro si riinizia a bere il vino.
Dicembre è l’ultimo di tanti fratelli
che a modo loro son tutti belli.

Le dita della mano

Il pollice è andato in giù,
l’indice l’ha tirato su,
il medio l’ha asciugato,
l’anulare ha fatto la zuppa,
il mignolo l’ha mangiata tutta.

Il video della settimana

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