16 novembre 2023 –
Il destino di un bambino abbandonato spesso si gioca in tribunale, tra i diritti e l’amore di famiglie affidatarie e famiglie naturali. È il caso in discussione al Tribunale per i minorenni di Catania, in cui la corte ha stabilito una svolta significativa nella vita di un piccolo di tre anni. Dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita in preadozione con una famiglia nel Siracusano, al bambino è stato ordinato di tornare dalla madre naturale.
Il caso ha toccato molte famiglie e oggi si discute molto di diritti e doveri dei genitori e del miglior interesse del bambino.
I primi anni di un bambino tra cure e radici biologiche
La vicenda ha inizio il 4 novembre 2020 a Modica. Nato in casa della madre naturale, il neonato viene portato dall’ex compagno della madre, scoperto poi essere il padre, in un atto di abbandono inscenato. Dopo essere stato ricoverato in condizioni critiche e poi ripresosi, il bambino è stato affidato a una famiglia adottiva, dove ha trascorso i suoi primi anni di vita.
Il padre del bambino è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione per abbandono di minore. D’altro canto, la madre è attualmente sotto processo per lo stesso reato. La madre sostiene però di non aver voluto abbandonare il bambino, affermando di averlo affidato al padre per portarlo in ospedale. Questa affermazione ha portato la madre a richiedere l’annullamento della dichiarazione di adottabilità del neonato.
Nella sua decisione, la Corte di Cassazione ha evidenziato un errore del Tribunale per i minorenni nel non aver adeguatamente verificato la presenza dei genitori naturali. Questo elemento ha influito significativamente sulla decisione finale del tribunale, riaprendo la questione sulla custodia del minore.
La petizione della famiglia affidataria per mantenere la custodia
Il caso ha sollevato un dibattito sulla questione del miglior interesse del bambino. Adesso la famiglia adottiva, che ha dato al bambino il nome di Vittorio Fortunato, ha lanciato una petizione per mantenere la custodia, raccogliendo oltre 21mila firme. La petizione evidenzia l’attaccamento profondo del bambino verso i suoi genitori adottivi e solleva preoccupazioni sulla sua salute emotiva se fosse costretto a lasciarli.
La situazione mette in luce la complessità delle decisioni legali quando si tratta del benessere dei minori.
Questo caso evidenzia le sfide emotive e legali nel determinare il miglior interesse di un bambino, in modi simili a quello che ha interessato tantissimi bambini cresciuti con due famiglie. La storia di Vittorio Fortunato ci ricorda che, nel delicato equilibrio tra diritti biologici e legami affettivi, è proprio il bambino che paga il prezzo più alto.
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