Allattare al seno è un dono, una fortuna, ma una fortuna guadagnata: perché la mamma che allatta al seno non solo si carica interamente sulle spalle la nutrizione del figlio fino ad una certa età, ma a volte deve fare i conti con fastidiosi problemi di salute.
Il peggiore di essi è senza dubbio la mastite: ovvero un’infiammazione della ghiandola mammaria causata da alcuni batteri come lo Staffilocco Aureo che penetrano dal capezzolo.
Il risultato? Un seno duro, gonfio, che fa davvero male in tutta la superficie. Può comparire febbre oltre i 38 gradi e il gonfiore impedisce al piccolo di attaccarsi come si deve.
Ma come fare a prevenire la mastite? La prima cosa importante da verificare è che il bambino sia bene attaccato, per far sì che svuoti il seno alla perfezione, e non succhi solo dal capezzolo, cosa che porterebbe alla formazione di ragadi e quindi all’entrata dei batteri.
Come si risolve una mastite? Visto che si tratta di un’ infezione, dovete ricorrere al vostro medico curante che somministrerà una terapia antibiotica. Dovete poi provvedere a svuotare un po’ il seno, per aiutare il bambino a riattaccarsi: potete sia prediligere la spremitura manuale che il tiralatte. Purtroppo è faticoso e doloroso, ma questo aiuterà a sbloccare la situazione.
Affrontare una mastite non è semplice, soprattutto se poi si tratta di una prima gravidanza, quando la poca esperienza si somma all’ansia di nutrire il bambino. Per questo motivo è importante affidarsi magari ad un’ostetrica in grado di aiutarvi a superare i momenti più complessi.
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