10 gennaio 2024 –
Ogni anno, almeno 40 milioni di donne rischiano di avere problemi di salute a lungo termine causati dal parto.
Secondo un nuovo studio pubblicato su The Lancet Global Health, esiste un elevato numero di complicazioni postnatali che durano ancora nei mesi o negli anni successivi al parto. La cosa che colpisce di più è che questi dati riguardano principalmente i paesi economicamente più ricchi e sviluppati.
Post-Partum: Indagini quantitative e meno sulla qualità della salute
Nel corso degli ultimi decenni, le politiche sanitarie incentrate sul periodo postpartum hanno principalmente messo in risalto due aspetti: l’allattamento al seno e la riduzione del numero di parti cesarei.
Le campagne informative hanno quindi posto soprattutto l’enfasi sul raggiungimento di obiettivi quantitativi: minimizzare il numero di cesarei e massimizzare il tasso di allattamento esclusivo. Tuttavia, questa focalizzazione ha trascurato la raccolta di dati dettagliati sulle reali condizioni delle neomamme e di valutare gli eventuali effetti collaterali negativi a lungo termine.
In altre parole, le strategie adottate non hanno necessariamente perseguito un benessere globale delle donne, ma si sono concentrate principalmente su specifici indicatori statistici.
I problemi di salute a lungo termine nel post-partum
La ricerca pubblicata su The Lancet a dicembre 2023 ha scelto quindi di sottolineare tutti gli altri problemi a cui vanno incontro le neomamme nel post partum, si parla qui di problemi di salute mentale e fisica di lungo termine.
Queste condizioni includono:
- Dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), che colpisce più di un terzo (35%) delle donne dopo il parto.
- Lombalgia (32%).
- Incontinenza anale (19%).
- Incontinenza urinaria (8-31%).
- Ansia (9-24%).
- Depressione (11-17%).
- Dolore perineale (11%).
- Paura del parto (tocofobia) (6-15%).
- Infertilità secondaria (11%).
Altre condizioni meno comuni, ma con gravi effetti sulla salute e sul benessere delle donne, includono il prolasso degli organi pelvici, il disturbo da stress post-traumatico, la disfunzione tiroidea, la mastite, la sieroconversione dell’HIV, le lesioni nervose, la psicosi, il tromboembolismo venoso e la cardiomiopatia peripartum.
Lo studio identifica tra le possibili cause di complicazioni nel periodo postpartum anche elementi psico-emotivi connessi all’esperienza del parto. Questi includono la percezione di non avere ricevuto adeguato sostegno durante e dopo il parto (per non parlare della violenza ostetrica), difficoltà nell’allattamento, mancanza di ascolto da parte del personale sanitario e privazione del sonno. Tali fattori possono avere ripercussioni che si estendono ben oltre il periodo immediatamente successivo alla nascita.
I problemi di salute delle donne spesso trascurati
Lo studio evidenzia che la maggior parte dei dati sulle condizioni post-partum proviene da paesi ricchi, mentre mancano quasi del tutto informazioni dai paesi a basso e medio reddito. Questo lascia pensare che la realtà negli altri paesi sia ben peggiore.
Per invertire la tendenza, gli esperti raccomandano servizi sanitari più integrati e multidisciplinari per affrontare queste condizioni, estendendo l’assistenza oltre le prime sei settimane dopo il parto.
Si sottolinea anche l’importanza dell’assistenza preventiva durante la gravidanza e il parto per prevenire problemi di salute a lungo termine, come l’ipertensione o la lombalgia.
Pascale Allotey, Direttrice della salute sessuale e riproduttiva presso l’OMS, enfatizza che “molte condizioni post-partum causano notevoli sofferenze nella vita quotidiana delle donne molto tempo dopo la nascita, sia emotivamente che fisicamente, eppure sono in gran parte sottovalutate e sottostimate”.
Come afferma anche Joao Paulo Souza, direttore del Centro Latinoamericano e Caraibico per l’Informazione sulle Scienze della Salute per l’Oms “La salute materna non è solo qualcosa di cui dovremmo iniziare a preoccuparci quando appare il pancione della gravidanza – ha detto – Ci sono molti fattori che influenzano la probabilità che una donna abbia una gravidanza sana, dall’ambiente che la circonda ai sistemi politici ed economici in cui vive, o all’accesso a cibo nutriente e al livello di azione che ha sulla sua vita: tutti questi devono essere affrontati per migliorare la sua salute, insieme all’accesso a un’assistenza sanitaria di alta qualità per tutta la vita”.
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