8 marzo 2024 –
Una tragedia che scuote il web riaccende i riflettori sui pericoli delle sfide online. Un bambino di 11 anni, Tommie-lee Gracie Billington, è morto a casa di una amichetto a Lancaster, in Inghilterra. La causa del decesso, secondo la denuncia della famiglia, sarebbe il “chroming”, l’ennesima pericolosissima sfida che circola su TikTok tra i giovanissimi.
Un pigiama party si trasforma in tragedia
Tommie-lee si trovava a casa di un amico per un pigiama party. Sembra che i ragazzi, insieme, abbiano deciso di provare il “chroming”, inalando una sostanza chimica tossica, come vernice spray o solvente, per ottenere un effetto “euforizzante”. Il bambino è stato trovato privo di sensi e, nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, è stato possibile solamente constatarne il decesso.
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La polizia del Lancashire ha detto che la sua morte è attualmente “inspiegabile” e un’indagine è in corso, ma sua nonna Tina Burns ha dichiarato al Lancashire Post che l’undicenne è morto dopo aver preso parte alla pericolosa sfida di TikTok che è andata tragicamente storta.
Abbiamo bisogno della causa, del motivo per far conoscere ai media ciò che ha ucciso mio nipote. È morto sul colpo dopo un pigiama party a casa di un amico. I ragazzi avevano provato la sfida di TikTok del ‘chroming’.
Di fronte a tale tragedia, la famiglia di Tommie-lee ha intrapreso una campagna per migliorare la sicurezza online, sottolineando l’importanza della vigilanza da parte dei genitori e della regolamentazione delle piattaforme social.
Il loro obiettivo è prevenire che altre famiglie debbano affrontare perdite simili e garantire un ambiente digitale più sicuro per i giovani utenti:
Non vogliamo che altri bambini seguano TikTok o siano sui social media. Infatti, vogliamo far chiudere TikTok e che nessun bambino sotto i 16 anni possa essere su qualsiasi social media. Ci sta distruggendo tutti, ma vogliamo aiutare a salvare le vite di altri bambini e dare alle famiglie la consapevolezza per mantenere i loro figli al sicuro.
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Il “chroming”: una sfida mortale
Il “chroming” non è una novità. Già nel 2017 si erano verificati casi di morte e gravi danni alla salute associati a questa pratica. La sfida consiste nell’inalare deliberatamente sostanze tossiche – come vernici spray, solventi, colla e benzina – per sperimentare effetti euforici momentanei. L’inalazione dei fumi colpisce il sistema nervoso centrale e rallenta l’attività cerebrale, risultando in un’euforia di breve termine.
Tuttavia, questa pratica è estremamente pericolosa e può causare conseguenze letali, come attacchi cardiaci, soffocamento, e danni irreversibili a organi vitali quali il fegato, il cervello e i reni.
Le piattaforme di social media hanno preso provvedimenti eliminando qualsiasi contenuto legato a queste pericolose sfide. Ad esempio, cercando il termine della sfida su TikTok, si viene indirizzati a una pagina che mette in guardia gli utenti sui rischi di emulare tali comportamenti.
Questa sezione educativa esorta gli utenti, soprattutto i più giovani, a seguire quattro passaggi fondamentali prima di considerare di replicare azioni viste online: “Fermati, rifletti, decidi e agisci”. Questa iniziativa mira a promuovere una maggiore consapevolezza dei pericoli associati alla partecipazione a queste sfide virali, incoraggiando una navigazione più sicura e responsabile sui social network.
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Sfide online: un pericolo per i ragazzi
Oltre al “chroming”, però, il web pullula di sfide e giochi pericolosi che possono mettere a rischio la vita dei ragazzi. Jonathan Galindo, Blue Wale e Momo Challenge sono solo alcuni esempi di come l’incoscienza e la ricerca di consenso online possano trasformarsi in tragedie reali.
La diffusione di queste challenge su TikTok amplificano il rischio, esponendo un pubblico ancora più giovane e vulnerabile ai suoi pericoli. La piattaforma, già sotto accusa per la scarsa moderazione dei contenuti, si trova nuovamente al centro di un dramma che riapre il dibattito sulla sicurezza dei minori online.
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Dalle sfide estreme che incoraggiano comportamenti rischiosi fino all’esposizione a contenuti inappropriati, il web nasconde insidie che richiedono una maggiore consapevolezza e intervento da parte di genitori, educatori e legislatori.
È fondamentale educare i bambini e gli adolescenti sui rischi associati all’uso dei social media e fornire loro gli strumenti per navigare in sicurezza online. Solo così si può sperare di proteggere i più giovani dalle minacce digitali che si celano dietro lo schermo.
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