13 maggio 2024 –
In una scuola primaria del Salento un alunno con spiccate capacità è stato emarginato dalla sua insegnante perché il suo rendimento scolastico superiore creava disagio tra i suoi compagni. La vicenda ha sollevato numerose polemiche e acceso il dibattito sul ruolo degli insegnanti nella gestione delle eccellenze e degli studenti plusdotati.
Un talento che crea scompiglio
La vicenda ha preso avvio nel corso dell’anno scolastico 2022-2023, quando un bambino, noto per le suoi brillanti risultati scolastici, è stato segnalato dall’insegnante per la sua superiorità rispetto agli altri.
Lo studente, che si era distinto per i suoi elaborati creativi e i voti sempre alti, ha visto però il suo entusiasmo per lo studio venire progressivamente frenato dall’atteggiamento della docente.
Secondo quanto riportato dal padre del bambino, intervistato da La Repubblica, la docente avrebbe notato come la sua bravura creasse malumori e disordini nel resto della classe e, invece di continuare a incoraggiare il talento e di stimolare i compagni a fare altrettanto, avrebbe preferito penalizzare il bambino, arrivando addirittura a suggerirgli di impegnarsi di meno: “Vostro figlio è troppo bravo rispetto ai suoi compagni. Si deve impegnare di meno”, sono le parole che si sono sentiti dire i genitori.
Le conseguenze psicologiche
Questa situazione avrebbe portato a una marginalizzazione del ragazzo, che ha vissuto mesi di esclusione nonostante avesse sempre dimostrato grande entusiasmo e creatività nei compiti, narrando le sue esperienze e i viaggi con la famiglia, da Torino ai vulcani del Sud Italia.
I genitori, preoccupati per il benessere del figlio, hanno cercato di intervenire presso la scuola, ma senza successo, situazione che il padre ha così commentato su Repubblica:
Un comportamento censurabile perché la docente doveva essere in grado di elevare il rendimento dei compagni di mio figlio e non cercare di “frenare” l’impeto e l’intelligenza di un ragazzo che ama scrivere quello che vede in giro.
Un sistema che non premia il merito?
La situazione ha portato a tensioni palpabili, con i genitori dell’alunno che hanno espresso forte disappunto per le decisioni dell’insegnante, accusandola di aver compromesso l’esperienza educativa del figlio. “Un atteggiamento molto pericoloso perché rischiava di compromettere il rendimento scolastico di mio figlio“, ha commentato il padre sempre su Repubblica.
Nonostante il colloquio, la situazione in classe è rimasta invariata: lo studente ha continuato a percepire un’atmosfera di gelosia intorno a sé, fino al trasferimento della docente. Secondo Repubblica, infatti, l’insegnante sarebbe ora stata trasferita in altro istituto per ragioni non correlate a questo episodio, ma il timing e le circostanze che hanno sollevato alcune perplessità.
La vicenda ha acceso un acceso dibattito sulla gestione delle eccellenze all’interno del sistema scolastico. In alcuni casi, come quello dello studente salentino, il timore di creare disuguaglianze tra gli alunni può portare a penalizzare i più talentuosi, anziché valorizzare il loro potenziale e creare un ambiente di sana competizione.
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