24 dicembre 2024 –
Il periodo natalizio è tradizionalmente legato alla famiglia, alle riunioni attorno all’albero, alle risate con i più piccoli intenti ad aprire i regali e ai profumi della cucina casalinga.
Tuttavia, com’è normale che sia, tanti genitori si trovano a dover accettare un cambiamento: i propri figli non sono più a casa durante le festività, perché studiano all’estero, vivono lontani o hanno scelto di trascorrere il Natale con la famiglia del partner. Questo scenario, seppur naturale, può far nascere un profondo senso di vuoto e malinconia, specie quando ci si rende conto che i classici rituali familiari, così a lungo custoditi, non saranno più gli stessi.
La fase difficile del “Natale senza i figli”
Questa riflessione nasce da una madre, Sheryl Berk, che ha condiviso con l’HuffPost la propria esperienza, descrivendo un momento particolarmente doloroso: la scoperta che il tempo dei festeggiamenti natalizi con la sua “bambina” – ormai donna indipendente – era definitivamente concluso.
Appendere le decorazioni insieme, preparare i biscotti, le canzoni di Natale in sottofondo e l’incessante via vai in cerca di doni, le hanno fatto prendere coscienza che la figlia, partita per studiare, aveva ormai intrapreso una strada tutta sua, lontana dalle mura di casa. È stato proprio l’arrivo delle feste a rendere palese questo cambio di rotta, portando alla luce la cosiddetta “sindrome del nido vuoto” in un periodo dell’anno in cui, invece, si fa di tutto per sentirsi uniti.
La separazione di un pezzo di sé: quando i figli crescono
Parlare di “lutto” potrebbe sembrare eccessivo, ma nella testimonianza di questa madre c’è tutta la complessità emotiva di chi realizza che gli anni delle feste con i bambini seduti sul tappeto, del cioccolato caldo fumante e delle maratone di film natalizi, sono ormai ricordi.
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È in questo processo di elaborazione del lutto che la protagonista della storia ha trovato un nuovo equilibrio. Ha capito che, crescendo, i figli non solo si allontanano fisicamente, ma iniziano a prendere il volo: coltivano proprie abitudini e tradizioni, propri spazi e una nuova famiglia.
E questo non è per ingratitudine, bensì di semplice crescita: hanno ricevuto la sicurezza, i valori e l’indipendenza per poi sperimentare la vita come adulti.
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Del resto, lei stessa ha ricordato un Natale durante il periodo del college, passato in compagnia degli amici, senza pensare ai genitori rimasti a casa. Quel ricordo l’ha aiutata a empatizzare con la scelta della figlia di vivere le feste altrove, comprendendo di essere di fronte a una donna e non più ad una bambina.
Il parere degli esperti: come affrontare la distanza emotiva e fisica
La dottoressa Jillian Amodio, terapeuta familiare, sottolinea che questa fase, sebbene complicata, è del tutto naturale. I genitori investono tempo, amore ed energie per far crescere i propri figli, spesso dimenticando che lo scopo ultimo è che i bambini un giorno diventino autonomi, capaci di costruire la propria vita. La distanza fisica non diminuisce l’affetto, anzi: può rafforzarlo, poiché basato su rispetto, fiducia e comprensione reciproca. Il genitore impara ad accettare che l’amore non è obbligo o presenza costante, ma un legame che non viene spezzato dalle migliaia di chilometri o dalle nuove abitudini.
L’approccio migliore quindi consiste nel creare uno spazio aperto, privo di rancori o sensi di colpa. Se un giorno i figli decideranno di tornare, magari accompagnati da amici o dal partner, sarà fondamentale accoglierli con calore e disponibilità.
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In questo modo, la casa di famiglia resta un porto sicuro, dove ognuno è libero di essere se stesso senza sentirsi obbligato a rispettare le tradizioni del passato.
Affrontare il Natale senza i figli non significa rinunciare alla magia delle feste, bensì imparare a viverla in modo diverso. È l’occasione per scoprire nuovi significati, per dedicarsi a sé stessi e al partner, per creare nuove tradizioni e – perché no – per sperimentare attività che prima erano impensabili. Lontananza non vuol dire assenza di sentimenti: vuol dire accettare che l’amore tra madri e figli si trasforma, si amplifica e si arricchisce di sfumature inaspettate, resistendo a qualsiasi distanza.
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