‘Scegliere il liceo a 13 anni: ha senso scegliere così presto?’ Il docente Enrico Galiano parla di scuola e orientamento

10 gennaio 2025 –

La recente proroga dei termini per le iscrizioni alle scuole superiori – posticipati dal 21 gennaio al 10 febbraio – ha riacceso il dibattito su quanto sia effettivamente corretto chiedere a studenti di appena tredici anni di decidere quale sarà il loro percorso formativo.

Lo scrittore e insegnante Enrico Galiano, molto attivo sui social, ha colto l’occasione per sottolineare quanto questa scelta precoce possa essere limitante, soprattutto se confrontata con le dinamiche scolastiche di altri paesi.

Troppa pressione sulle scelte dei tredicenni

Secondo Galiano, il nostro sistema formativo pone un peso eccessivo sulle spalle dei ragazzi, che si trovano a dover scegliere la scuola superiore con la sensazione di decidere, di fatto, il proprio futuro lavorativo.

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In nazioni come gli Stati Uniti, ad esempio, tutti gli studenti frequentano la stessa tipologia di scuola (High School) fino al diploma, per poi specializzarsi in un secondo momento all’università. La domanda fondamentale che l’insegnante si pone è: ha davvero senso pretendere un impegno così vincolante da chi è ancora in piena fase di crescita?

Molti paesi europei hanno un approccio all’orientamento scolastico diverso dal nostro. In Germania si inizia a riflettere sul proprio futuro già a partire dai dieci anni, mentre in Finlandia e nel Regno Unito la scelta avviene intorno ai 15-16 anni.

In Francia, invece, esiste un anno aggiuntivo alle medie che permette di maturare una decisione più ponderata. Queste differenze fanno emergere un interrogativo: qual è il momento giusto per avviare i giovani verso un percorso di studi?

L’importanza di un orientamento precoce e continuo

Una delle osservazioni più frequenti riguarda la mancanza di un orientamento fatto “per tempo”. Alcuni esperti suggeriscono di introdurre percorsi formativi che aiutino gli studenti a esplorare il proprio potenziale già negli anni precedenti le medie, offrendo occasioni di scoperta personale e professionale.

In questo modo, la scelta della scuola superiore verrebbe vissuta con maggiore serenità e consapevolezza, evitando di trasformarla in un salto nel buio.

Anche Galiano è per un orientamento precoce: non per forza dando la possibilità agli studenti di scegliere delle materie facoltative già alle medie, come si fa in Germania. Ma iniziando a far riflettere i ragazzi su quali sono i loro talenti e le loro affinità.

Capire chi sei, non che mestiere farai

Galiano propone di ripensare radicalmente il concetto di orientamento scolastico: non si tratterebbe di indicare semplicemente quale scuola “conviene” scegliere, bensì di creare uno spazio in cui gli studenti possano riflettere su se stessi.

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L’obiettivo è scoprire le proprie attitudini e passioni personali, invece di conformarsi a quelle imposte dall’ambiente esterno. Come sottolinea l’insegnante, orientarsi vuol dire capire chi sei, non definire una professione a tavolino.

Perché le materie umanistiche sono fondamentali

In una recente intervista al quotidiano La Nazione, Galiano invita anche a non sottovalutare l’importanza delle discipline umanistiche. L’approfondimento di materie come letteratura, filosofia e storia allena la mente a ragionare in modo critico, stimolando il pensiero astratto e la creatività. In un mondo in cui molte professioni si stanno evolvendo o nascendo ex novo, la flessibilità cognitiva e la capacità di trovare soluzioni creative diventeranno il vero valore aggiunto.

La libertà di cambiare strada

Un ultimo aspetto cruciale è la possibilità di rivedere le proprie scelte. Secondo Galiano, i ragazzi hanno il diritto di abbandonare percorsi intrapresi controvoglia o dettati da pressioni esterne, per inseguire quelle inclinazioni personali che emergono con il tempo.

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Avere la libertà di cambiare idea – anche in un sistema scolastico che spesso considera questa scelta uno “spreco” – significa invece fornire ai giovani un’occasione di crescita e di realizzazione.

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