Deve pagare all’ospedale 738mila dollari per la nascita della sua bambina: la denuncia di una mamma

17 gennaio 2025 –

Quando la nascita di un figlio diventa un debito da un milione di dollari: la storia di Janice e le ombre del sistema sanitario americano

Janice Hernandez, è da poco diventata mamma: e di recente ha condiviso sui social un’esperienza ai limiti del surreale: dopo il ricovero in terapia intensiva neonatale di sua figlia, si è vista recapitare un conto di quasi 1 milione di dollari.

Conto salato dall’ospedale per una mamma americana

Lo scorso ottobre, Janice ha dato alla luce la piccola Aliana con un parto cesareo d’urgenza. Oltre al parto d’urgenza, i medici hanno diagnosticato alla bimba la sindrome di Prader-Willi, una rara condizione genetica che causa difficoltà nell’alimentazione e debolezza muscolare. A causa di queste complicazioni, Aliana ha trascorso i primi mesi della sua vita in terapia intensiva neonatale, fino a quando a dicembre è finalmente potuta tornare a casa con la sua mamma.

Purtroppo la serenità della famiglia è finita presto: a gennaio, Janice ha ricevuto dall’ospedale una fattura che l’ha lasciata senza parole. L’importo complessivo ammontava a ben 738mila dollari, una cifra assurda anche per le cure intensive ricevute dalla piccola Aliana.

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Qui negli Stati Uniti persino respirare ha un costo,” ha raccontato Janice in un video pubblicato su TikTok, aggiungendo: “Mi chiedo come avrei fatto senza un’assicurazione sanitaria.”

@janiceheartss Anyone actually pay their medical debt ooooorrrrrrrrr??? #nicumama #nicubaby #nicuwarrior ♬ original sound – Janice✨ | FTM X PUMPING 🐮

Fortunatamente, gran parte della somma sarà coperta dall’assicurazione del marito, ma il caso di Janice ha sollevato molte critiche, soprattutto da parte degli utenti europei, abituati a un sistema sanitario pubblico che garantisce cure salvavita senza costi diretti per i pazienti.

Quasi un milione di dollari di debito: lo strano sistema sanitario americano

Tra le voci di spesa che hanno destato più scalpore, ci sono i diversi trasferimenti della piccola Aliana tra le varie stanze dell’ospedale, che da soli sono costati ben 26mila dollari, con un addebito di circa 4mila dollari per ogni cambio di camera.

Nel suo video, la mamma racconta come, scorrendo le voci dell’addebito, si sia resa conto di costi decisamente gonfiati, inclusi 25 dollari richiesti per un piccolo flacone di Aquaphor (una crema riparatrice).

Non ho ancora avuto risposte dall’assicurazione, ma il nostro piano prevede una franchigia di circa 5.000 dollari,” ha spiegato Hernandez alla rivista Newsweek. “Significa che, prima di poter avere cure ‘gratuite’, dovrò pagare la franchigia di mia figlia.”

Janice sottolinea come in ospedale nessuno abbia mai discusso con lei di possibili costi della terapia intensiva né tantomeno di eventuali forme di assistenza finanziaria. Ed è infatti ciò che denunciano ancora tantissime persone negli Stati Uniti: poca trasparenza dei costi, sia da parte delle strutture sanitarie, sia da parte delle assicurazioni.

Un sistema sanitario da rivedere

l racconto di Janice si inserisce in un coro sempre più ampio di proteste contro i costi elevati del sistema sanitario americano. “Questo riflette quanto sia imperfetto il sistema sanitario negli Stati Uniti,” ha detto Janice a Newsweek. “C’è tantissima gente che ha bisogno di cure e che, non potendosele permettere, finisce col morire.

In Canada sarebbe stato gratis,” ha commentato un’utente su TikTok, “mi spezza il cuore pensare alle mamme che non solo perdono i loro figli, ma devono anche affrontare spese simili.”

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Anche gli esperti del settore e di finanza fanno notare come queste situazioni accadano troppo spesso. Questi conti esorbitanti per le cure sanitarie creano effetti domino che possono devastare le finanze di una famiglia per molto tempo. “Oltre all’impatto immediato, il debito medico costringe spesso le famiglie a rimandare l’acquisto della casa, a interrompere i risparmi per la pensione o addirittura a dichiarare bancarotta.” racconta Micheal Ryan, esperto di finanza, a Newsweek.

Anche Janice, visibilmente amareggiata, si è unita a queste voci di denuncia: “Vorrei che l’America rivedesse il suo sistema sanitario,” ha concluso con la speranza che storie come la sua possano portare a un cambiamento.

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