23 gennaio 2025 –
Nella serata del 21 gennaio tutta Italia è stata col fiato sospeso per la scomparsa della piccola Sofia, neonata di appena un giorno, rapita alla sua mamma in una clinica di Cosenza.
Fortunatamente la forte preoccupazione è durata poche ore e la piccola è stata ritrovata grazie alle numerose segnalazioni e all’operato delle forze dell’ordine: la finta infermiera che aveva prelevato la piccola è stata rintracciata grazie alle telecamere di sicurezza.
Il rapimento della piccola Sofia nel reparto maternità
Il pomeriggio del 21 gennaio doveva essere un momento di serenità e gioia nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove Valeria Chiappetta, una giovane mamma aveva da poco dato alla luce la sua bambina. Invece all’improvviso l’incubo: la piccola è stata sottratta alla sua famiglia da una donna, travestita da infermiera e aiutata dal compagno a portarla via senza farsi notare.
Erano circa le 18.30 quando la donna, il volto semicoperto da una mascherina, è entrata nella stanza di degenza dov’era ricoverata la mamma con la sua neonata. Con modi apparentemente sicuri, la sconosciuta si è presentata come un’infermiera, sostenendo di dover portare la bimba a una visita di controllo con la pediatra. Erano presenti anche le nonne della bambina, ma si sono tutti fidati: di fronte a una figura che indossa una mascherina e dice di far parte del personale, la gente tende a fidarsi. E così, nel giro di pochi minuti, la neonata è stata portata via.
LEGGI ANCHE: Bambini scomparsi: la paura più grande per ogni genitore
La mezz’ora successiva è stata cruciale: la bimba non rientrava, e la madre, in preda all’ansia, ha coinvolto infermieri e medici della clinica per capire dove fosse finita la piccola. Le ricerche interne sono cominciate immediatamente, ma già i dubbi iniziavano a farsi strada. Quando è emerso che nessun medico aveva richiesto un’ulteriore visita per la neonata, il timore di un rapimento è diventato realtà. L’allarme è stato così esteso alle forze dell’ordine, mentre la notizia, complice la condivisione sui social network, si diffondeva in modo virale.
Il ritrovamento dopo tre ore di angoscia
Solo dopo alcune ore di angoscia, la bambina è stata ritrovata a casa della coppia, individuata dalle forze dell’ordine grazie ai video di sorveglianza del reparto.
Le bacheche Facebook e i gruppi WhatsApp si sono riempiti della foto della neonata, con l’invito a fornire qualunque informazione utile. Il timore che la bimba potesse trovarsi lontana o, peggio ancora, in pericolo, cresceva di minuto in minuto.
Fortunatamente, intorno alle 21.30, una svolta: la squadra mobile, guidata dal questore e dal capo della Mobile, è riuscita a intercettare a Castrolibero un’auto sospetta. All’interno si trovava proprio la coppia ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della clinica, e con loro c’era la neonata. I presunti rapitori sono stati fermati sul posto: lei, una donna di 53 anni originaria di Castrolibero, e il marito, un 43enne di origine senegalese.
La bambina, seppur travestita con abiti da maschietto — probabilmente per sviare le ricerche — è risultata in buone condizioni di salute. Uno degli agenti intervenuti ha subito telefonato ai genitori, rassicurandoli sul suo stato. Poco dopo, un’ambulanza scortata dal personale sanitario e da un’infermiera della clinica ha riportato la piccola al reparto Maternità, dove è stata accolta con un lungo applauso da parte di medici, infermieri e tanti cittadini che, nel frattempo, si erano radunati per dimostrare la propria solidarietà.
I retroscena: la gravidanza simulata
A poche ore dal ritrovamento, sono iniziati a emergere dettagli sempre più inquietanti sul movente del rapimento. Dalle prime ricostruzioni, sembra che la donna fermata avesse simulato una gravidanza per ben nove mesi, arrivando addirittura a pubblicare post su Facebook dove annunciava la nascita di un figlio maschio. Ai parenti e agli amici, continuava a ripetere di essere ancora in osservazione post-parto, mantenendo così in piedi l’inganno.
Non è finita qui: la coppia, secondo gli investigatori, avrebbe già tentato in passato di rapire un neonato in circostanze analoghe. La casa della coppia infatti, era decorata e pronta per festeggiare il nuovo bimbo in famiglia: dalle bandierine ai tavoli imbanditi, tutto era stato organizzato per l’arrivo di un bambino, a conferma della volontà di trasformare quel rapimento in una vera maternità davanti a parenti ignari di quanto fosse appena accaduto davvero.
Il video della settimana