Gli rubano le scarpe a scuola, i genitori criticati per i vestiti troppo costosi

28 gennaio 2025 –

Un paio di scarpe nuove, ancora lucide, è diventato il simbolo di un caso di bullismo che ha portato un ragazzo a lasciare gli studi.

Il giovane, iscritto a un istituto superiore, è rientrato a casa scalzo e in silenzio, dopo che un gruppo di coetanei avrebbe sottratto le sue calzature a scuola. La scuola stessa avrebbe criticato i genitori per aver mandato il figlio con vestiti “troppo costosi”, quasi a volerli ritenere corresponsabili dell’episodio.

La vicenda e il ritiro dalla scuola

È accaduto a Valdobbiadene. Stando al racconto di mamma e papà, il ragazzo è rientrato a casa scalzo e in uno stato di forte disagio. Le scarpe che aveva desiderato tanto, erano sparite, mentre lui si è chiuso in un silenzio preoccupante. I genitori hanno tentato di ottenere spiegazioni dal personale scolastico, per capire dinamiche e responsabilità.

Non si sa se siano state rubate durante l’ora di educazione motoria oppure strappandogliele di dosso fuori da scuola, il ragazzo si è chiuso in un mutismo imbarazzato, fortemente turbato dall’accaduto.

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E anziché ricevere solidarietà e un concreto impegno per rintracciare i colpevoli, gli stessi genitori sono stati criticati per aver “esibito” accessori costosi, ritenuti un facile bersaglio.
La risposta, giudicata inaccettabile e poco empatica, ha convinto i genitori ad accogliere la richiesta del figlio di non tornare a scuola. La scelta, almeno per quest’anno, è quella di interrompere il percorso di studi, lasciando il futuro scolastico del ragazzo in sospeso. “Vedremo poi il da farsi”, hanno dichiarato con amarezza.

La denuncia mancata e i numerosi casi di bullismo non denunciati

Intanto l’Ufficio scolastico regionale, contattato per chiarimenti, ha spiegato di non avere traccia di denunce ufficiali. Dal loro punto di vista, senza una segnalazione alle forze dell’ordine, è difficile intervenire o anche solo confermare l’esistenza di un episodio così grave. I genitori, però, ribadiscono la propria volontà di non sporgere denuncia. La ragione? Evitare ulteriori traumi al ragazzo e, soprattutto, non voler innescare una procedura che potrebbe ritorcersi contro di lui. “Quei ragazzi sono minorenni, non hanno paura di niente – si è sfogato il padre – preferiamo allontanarlo da lì piuttosto che alimentare nuovi problemi”.

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Il furto delle scarpe non sarebbe un atto isolato, secondo diversi racconti che circolano a Valdobbiadene. Nella zona, si segnalano episodi di pestaggi tra coetanei ripresi con il cellulare, insulti di matrice razzista e persino aggressioni a danno di adulti. Alcuni casi sono stati prontamente denunciati alle forze dell’ordine, ma altri rimangono confinati ai racconti di chi li subisce, senza arrivare a un procedimento formale.

Proprio la mancanza di denunce rende difficile quantificare l’incidenza effettiva del problema, rischiando di far apparire il fenomeno meno grave di quanto non sia in realtà. I genitori, soprattutto quelli delle vittime, spiegano che la paura di ritorsioni e la scarsa fiducia spesso disincentivano a denunciare.

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