Secondo un nuovo rapporto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati sono circa 7,4 milioni i rifugiati in età scolare.
Oltre la metà di loro non hanno accesso all’istruzione, e questo numero sta rapidamente crescendo.
Bambini rifugiati e diritto all’istruzione
Il diritto a ricevere un’istruzione è molto difficile da applicare in condizioni particolari. Oggi le Nazioni Unite e il loro Commissariato per i Rifugiati lancia un allarme: sono oltre 4 milioni i bambini rifugiati che non possono andare a scuola.
Il numero di rifugiati nel mondo è in costante aumento e spesso non si riesce a tenere il passo per garantire loro anche i servizi essenziali.
Secondo le stime ONU il 92% dei bambini in età scolare nel mondo ha accesso alla scuola primaria, ma questa percentuale crolla, fermandosi il 62%, fra i rifugiati.
Ancora meno sono quelli che riescono ad avere accesso all’istruzione secondaria, ovvero soltanto il 23%.
Il 37% dei ragazzi ha accesso all’istruzione superiore nel mondo, mentre fra i rifugiati sono solo l’uno percento quelli che riescono a proseguire il loro percorso di studi.
La situazione nei Paesi più poveri
La maggior parte dei rifugiati si trova oggi nei Paesi più poveri, dove già le infrastrutture e gli spazi riservati all’istruzione sono carenti o assenti.
Ancora più disastrosa è la situazione nei campi profughi, dove spesso è materialmente impossibile garantire un’istruzione anche ai più piccoli. Questo significa, secondo il rapporto ONU, che un gran numero di futuri uomini e soprattutto donne cresceranno senza un’istruzione, ovvero senza la possibilità di avere accesso a lavori economicamente e socialmente gratificanti quando saranno cresciuti.
A questo si aggiunge il fatto che l’istruzione è anche un potentissimo baluardo contro i decessi in età neonatale: secondo le stime dell’ONU se tutte le donne avessero accesso almeno alla scuola primaria le morti di bambini per malattie come diarrea o malaria diminuirebbero in modo determinante.
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