Per moltissimi genitori il momento della nanna diventa il peggior incubo: sanno che dovranno fare i conti con le proteste del figlioletto, urla, lamenti o semplicemente dovranno provare tutti i modi conosciuti – e sconosciuti – per far addormentare il proprio pargolo; probabilmente per poi sentirlo piangere qualche ora dopo e dover ricominciare da capo.
Accompagnare all’addormentamento: i luoghi comuni
Le nottate passate in questo modo possono essere estenuanti per i genitori (e anche per i bambini), che molte volte sono confusi su cosa sia meglio fare per riuscire a far entrare nel mondo dei sogni il proprio bambino senza però danneggiare la sua sfera emotiva e renderlo troppo dipendente da loro in futuro.
Distendersi nel letto col proprio bebè e provare a farlo addormentare coccolandolo e tranquillizzandolo per molte madri sembra essere la soluzione più facile (o l’unica, molte volte), ma stanno davvero facendo la cosa migliore per il loro bambino?
Tante mamme vengono criticate o si preoccupano di creare una dipendenza nel figlio. Ma è davvero così?
Cosa dicono gli studi
Secondo l’UCLA Sleep Disorders Center (Centro per le Malattie del Sonno dell’Università della California) quello di non riuscire a prendere sonno facilmente è un problema molto comune tra i bambini.
Questi bambini tendono ad associare tra loro le azioni e i gesti fatti prima di essere messi a letto per costruirsi un “rituale della nanna”, e quindi in assenza di questo rituale non saranno in grado di prendere sonno serenamente.
Questo può avvenire sia perché il bambino è molto attaccato alla mamma o perché è preoccupato o spaventato e non vuole rimanere da solo durante la notte. Questo potrebbe farci pensare che il bisogno, la dipendenza di vostro figlio sia alla lunga un problema.
In realtà però le ricerche indicano che non è necessariamente un male: secondo uno studio del 2012 pubblicato sul Korean Journal of Pediatrics i genitori sensibili e attenti durante l’infanzia del bambino lo aiutano a crescere con maggiore fiducia in sé stesso, più stabile e indipendente; altri studi dello stesso anno sostengono che i genitori distaccati limitano i bambini nello sviluppo di una personalità stabile.
Non c’è quindi una cosa giusta da fare in assoluto: l’approccio cambia da genitore a genitore, da bambino a bambino; probabilmente la cosa migliore da fare è cercare di seguire quello che dice l’istinto e capire cosa è meglio per il proprio figlio, senza troppe preoccupazioni.
Il video della settimana