Stare vicino al proprio bambino e accudirlo: qual è la regola giusta per non eccedere o mancare? A volte si ha troppa protezione mentre in altri casi invece c’è troppo lassismo. Non c’è una ricetta giusta per riuscire ad accompagnare il proprio figlio nel percorso di crescita quanto piuttosto, è opportuno pensare a un atteggiamento che possa aiutare il bambino nel proprio sviluppo educativo e cognitivo senza però opprimerlo in alcun modo. Bisogna infatti, cercare di capire quali sono le sue esigenze e dargli conforto quando ne ha bisogno, senza però diventare ossessivi oppure asfissianti imponendo i propri modelli e le proprie idee.
L’importanza del rapporto con la mamma
Il modo in cui affrontiamo la maternità influirà molto sull’infanzia di nostro figlio. Infatti, i bambini usano la relazione con la madre come modello per tutte le altre relazioni. È una sorta di impronta che riuscirà ad avere una base solida per tutta la vita nei comportamenti e nelle scelte future.
Il bebè ha bisogno di sentirsi amato ma soprattutto, vuole anche sentirsi confortato e accompagnato nella vita senza però sentirsi troppo protetto. Il bambino ha bisogno di avere la certezza che la propria madre sia sempre dalla sua parte nei momenti di bisogno. Secondo gli studi effettuati dalla psicologa Grazia Attili dell’università La Sapienza di Roma, il bambino ha bisogno di avere la madre sempre a pieno conforto, in modo tale da sentirsi degno di essere amato. Bisognerà imparare poi a leggere i suoi gesti sui linguaggi rassicurandolo.
Rassicurare il proprio figlio senza stargli addosso
Non stare troppo addosso al proprio figlio è importante in quanto i bambini hanno bisogno di avere una figura di riferimento che le accompagna ma allo stesso tempo però vogliono anche imparare a sbagliare e a muoversi con le proprie gambe.
Un bambino quando è troppo sotto controllo, rischia di sentirsi in difficoltà oppure di essere sottoposto all’ansia quando deve fare qualcosa da solo. La cosa importante però è che non bisogna diventare iperprotettivi, quanto piuttosto cercare di curare la propria insicurezza oppure i sentimenti di rabbia senza interferire troppo nella loro autonomia. Va bene il conforto quando i bambini hanno paura però, è anche opportuno capire invece la differenza tra questo è il capriccio perché i bambini altrimenti potrebbero approfittarne.
Facendo molta attenzione, secondo sempre i consigli della psicologa Grazia Attili dell’università La Sapienza di Roma, si potrà capire bene la differenza fra un capriccio ed un bisogno. Nei momenti di paura o di difficoltà non si può negare al proprio figlio un abbraccio. Invece se si tratta soltanto di un modo per attirare l’attenzione oppure per avere la mamma tutta per sé, allora è opportuno darci un taglio e educare il bambino a seguire i ritmi quotidiani così da riuscire a distrarlo da questi momenti di noia che sfoga piangendo oppure urlando.
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manca l”audio anche per megrazie