Un momento speciale nella crescita di un bambino è sicuramente l’acquisto di un giocattolo.
Vuoi che sia per il tanto atteso compleanno vuoi che sia perché è stato bravissimo a scuola e il bel giocattolo se lo è proprio meritato.
Un pomeriggio importante per tutta la famiglia: assieme a mamma e papà il piccolo entrerà nel più grande negozio di balocchi della città e sceglierà il tanto desiderato giocattolo.
Di fronte a una marea di palloni, case delle bambole, piste delle macchinine, costruzioni e biciclette molti bambini, soprattutto i più piccoli, hanno un po’ di difficoltà a decidersi e, naturalmente, mamma e papà danno un consiglio.
Un consiglio che, il più delle volte, è dettato dall’inconscio: secondo gli esperti, infatti, noi genitori influenzeremmo la scelta dei giocattoli dei nostri figli basandoci sui ricordi della nostra infanzia. In altre parole, quando ci troviamo dinanzi a un peluche di Hello Kitty o dei Puffi, tanto cari alla nostra tenera età, senza rendercene conto associamo un ricordo positivo, un momento di benessere che – invece – i moderni personaggi dell’industria dei giocattoli non suscitano in noi. E così caldeggeremo per personaggi o, più in generale, giocattoli “più datati”, ma a noi cari, influenzando la scelta dei nostri figli.
Il meccanismo è ben noto agli studiosi di marketing che – in effetti – propongono periodicamente i giocattoli di epoche passate, in relazione all’età dei genitori.
Governare il subconscio non è certo facile, ma possiamo provarci: quando siamo davanti a una vetrina di giocattoli, cerchiamo di rimanere imparziali e lasciamo scegliere ai nostri bambini, non rimanendo intimamente deluse se la scelta sarà per i nuovi super eroi piuttosto che per qualche nostro “amico” d’infanzia.
Sarà un piccolo grande passo per affermare la sua autonomia e indipendenza.
Il video della settimana