Si chiama Agata Matteucci la disegnatrice che mette sulla carta le paure dei bambini: ma non pensate a niente di terribile, piuttosto a disegni davvero divertenti!
Perché in realtà le paure sono quelle delle leggende che da decenni nonni, zii e parenti in genere rifilano ai più piccoli per evitare comportamenti sbagliati (anche se usando un metodo discutibile) oppure per farli stare buoni.
Ed è davvero incredibile come certe idee restino ferme nel tempo passando da una generazione all’altra: a partire da quelle che usiamo per far sentire in colpa i piccoli che non mangiano, come ad esempio “Gesù piange” (a casa mia erano continuamente chiamati in causa i bimbi africani).
Ma c’è anche l’acqua della piscina che ha un reagente in grado di tingerla di rosso a contatto con la pipì, e come dimenticare la terribile ammonizione a non leccare il retro dei francobolli perché qualcuno ci metterebbe la droga? Che poi il colpevole sarebbe lo stesso, se potessimo passare alle paure degli adolescenti, che appena ti giri in discoteca ti mette la droga nel bicchiere.
E chi di noi non ha mai parlato delle fatidiche due ore che devono passare tra l’ultimo pasto e fare il bagno? Anche se il bagno è in pochi centimetri di acqua?
Quello usato da Agata Matteucci è sicuramente un metodo divertente per parlare di un certo modo di educare assolutamente sbagliato: spaventare i bambini senza spiegare loro i motivi di certi divieti.
Quello che purtroppo ancora fanno tanti adulti: perché se invece di dire ad un bambino di 3 anni”non aprire l’armadio che c’è il lupo“, terrorizzandolo, gli si spiega che magari lì ci sono cose che possono essere pericolose o cadergli sopra, può capire ed evitare di combinare guai. Allo stesso modo diciamo loro che fare pipì in piscina non è educazione e che sprecare il cibo è una pessima idea.
Ricordiamoci che i nostri figli hanno intelligenze vivaci, e non hanno nessun bisogno di essere spaventati per capire come funziona il mondo.
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