E’ vero, i bambini sono tutti un po’ vivaci, ma, se vostro figlio sembra esserlo un po’ più degli altri allora, forse, siete le ‘fortunate’ mamme di un bambino iperattivo.
Come si fa a riconoscere un bambino iperattivo da uno vivace?
Ecco un piccolo test: vostro figlio non riesce a stare fermo per più di 5 minuti? Si distrae facilmente e non riesce a concentrarsi sui compiti? Litiga spesso con i fratelli e con i compagni? Parla continuamente e non attende mai la risposta dell’interlocutore? Perde o rompe i suoi giocattoli? Si arrampica sui mobili, salta sul letto o sul divano in continuazione? Gli altri bambini non vogliono mai giocare con lui?
Se la risposta a tutte queste domande è sì allora, il vostro bambino è iperattivo.
Niente paura non si tratta di una cosa grave, basta solo mettere in atto piccoli accorgimenti per aiutarlo a stare più calmo, a concentrarsi maggiormente su ciò che fa e a socializzare di più con chi gli sta accanto.
Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso tra i bambini sia in età scolare che prescolare, tanto che recenti studi hanno accertato che ne soffrono in media 4 bambini su cento.
Gli psicoterapeuti e gli esperti del settore consigliano di cominciare a porre delle regole, dei paletti entro cui il bambino possa muoversi e orientarsi.
L’iperattività, infatti, è spesso causata dalla risposta a stimoli molteplici provenienti dall’esterno. Le regole, in questi casi sono fondamentali per aiutare il bambino a rispondere correttamente a tali stimoli.
Nei casi più gravi è molto importante rivolgersi ad un professionista per una terapia mirata utile ai genitori per individuare i comportamenti e le strategie da adottare per favorire un buon sviluppo psico-fisico del bambino.
Per essere efficace la terapia deve coinvolgere anche la scuola e le relazioni sociali del bambino.
Aiutare il vostro bambino a superare la sua iperattività è fondamentale per il suo stesso futuro, per evitare che crescendo possa sviluppare atteggiamenti aggressivo, di ribellione o asociali.
Il video della settimana