Ci siamo, è arrivato il fatidico giorno della gita d’istruzione, prima o poi per tutte arriva, e se ci fosse un panicometro credo che un buon 80% delle mamme lo farebbe esplodere!
Ma come ci si deve comportare in realtà davanti a un evento che, a ben riflettere, è del tutto positivo? Pensiamoci un momento, il nostro bambino è eccitato, felice, non vede l’ora di trascorrere qualche ora, o un’intera giornata a seconda dei casi, fuori dalla scuola con i suoi compagni e noi? Noi che lo guardiamo come se stesse partendo per fare il militare 7 anni in Tibet.
Siamo da biasimare? Ebbene no! Siamo mamme ed è normale avere ansie e paure, ma dobbiamo cercare di razionalizzare, il che non significa fare finta di niente.
Prima di tutto va valutata situazione per situazione, la mamma di un bambino di 4° elementare sarà sicuramente più serena rispetto alla gita di un bambino della scuola materna (forse meno rispetto a quella di una settimana di un tredicenne!), ma tutto va contestualizzato.
In gita all’asilo con mamma
Parliamo dei bambini della scuola d’infanzia. Per tranquillizzarci informiamoci sul luogo dove si dovrà svolgere la gita, solitamente non ci si sposta molto fuori città, e sul numero dei bambini in rapporto con le maestre. Per chi non lo sapesse, il genitore può accompagnare il bambino piccolo in gita, ovviamente senza asfissiarlo e stargli incollata, in primis perché non farebbe il bene del piccolo e poi perché gli altri bambini i cui genitori non fossero presenti potrebbero manifestare disagio.
Chiedete di prendere parte alla gita, ma mandate il bambino, per lui è un esperienza importante, non negategliela per la paura che possa accadere qualcosa di brutto. Basta vigilare dal lontano, discretamente. Ma stiamo parlando di bambini della scuola d’infanzia, non di quindicenni!
E comunque, se vi dicono “ah ma tu sei troppo ansiosa” o “eh ma lascialo fare sei possessiva”, beh, appunto, se ci si riferisce alla mamma di un liceale prossimo alla maturità, è molto probabile, ma se si è mamme di un bambino dell’asilo beh, lasciate dire e fate ciò che vi tranquillizza, purtroppo, dati i tempi che corrono, non si può abbassare troppo la guardia.
Un giusto compromesso è quindi quello di accompagnare il bambino senza invadere i suoi spazi e, soprattutto, quelli delle insegnanti.
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