Il Parlamento Europeo è giunto pochi giorni fa a votare una decisiva mozione circa la violenza domestica e il conseguente affido condiviso dei figli. Molto spesso infatti in casi di separazione nei quali il padre è accusato di violenze e molestie si dispone comunque per l’affido condiviso. E arriva proprio pochi giorni fa l’ultimo caso di prelievo forzoso di un bimbo per condurlo dal padre.
Violenza domestica e affido condiviso
Proprio mentre arriva da Busto Arsizio l’ultimo drammatico caso di affido condiviso e prelievi forzati di minorenni, giunge la mozione del Parlamento Europeo in merito agli affidi. Le forze dell’ordine hanno infatti prelevato davanti a scuola un bimbo che piangendo e urlando ha mostrato tutto il suo dolore e la sua sofferenza. I pubblici ufficiali intervenuti hanno dovuto ricorrere alla sedazione per portar via il piccolo, completamente stravolto.
È stata l’altrettanto sconvolta mamma del piccolo a dichiarare ai presenti che occorre mettere a conoscenza tutti di quanto accade e di quanto purtroppo quotidianamente subiscono mamme e bambini oggetto di violenza. E dopo quest’ultimo ennesimo caso il Parlamento Europeo ha finalmente raggiunto un importante riconoscimento per i diritti di mamme e bimbi. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Mozione contro l’alienazione parentale (PAS)
Il principio alla base di questa disposizione è quello della così detta PAS, ovvero quella teoria secondo la quale il rifiuto del bimbo nei confronti del papà sarebbe motivato dall’iniziativa materna di metterglielo contro. In molti di questi casi la madre era definita malevola e simbiotica col bambino, ed era perciò considerata la responsabile del distaccamento affettivo che il bambino nutriva verso il proprio papà. Questo pregiudizio verso una mamma alienante era alla base di molti casi di affido condiviso e di relativo prelievo forzoso dei bimbi. Il fatto è che la PAS non è neanche riconosciuta a livello scientifico.
La fondamentale protezione di mamme e bimbi sottoposti a violenze reiterate e gravi da parte dei mariti e padri è alla base della mozione presentata dal Parlamento Europeo sulla PAS. Negli atti ufficiali stampati in correlazione alla mozione il Parlamento Europeo e la parlamentare Pina Picerno parlano di vera e propria violazione dei diritti umani.
Molto spesso infatti le dispute per l’affidamento dei figli si tramutano in un’altra occasione in cui genitori inadeguati fanno violenza fisica e psicologica sulle loro vittime. Anche la senatrice Valeria Valente aveva fatto sentire la propria voce in qualità di presidente della Commissione Femminicidio. In particolare l’appello lanciato dalla senatrice si rivolgeva alle forze dell’ordine e alle autorità giudiziarie perché valutassero con grande e puntuale attenzione il proseguimento di pratiche di prelievo forzoso dei bimbi dalle realtà domestiche materne. Obbiettivo dunque della mozione, echeggiante anche nell’appello della senatrice Valente, è quello di poter considerare come primari e concreti l’incolumità e il benessere del minore.
È tempo di fare chiarezza sull’alienazione parentale
Questo traguardo ottenuto con la mozione europarlamentare sulla PAS tutela a livello europeo madri e bambini. Se infatti in precedenza giudici, avvocati e intero sistema erano inconsapevoli e non preparati circa la PAS e procedevano ad un giudizio di affido senza neppure tenere presenti precedenti denunce, condanne o indagini di violenze, ora finalmente ad essere tutelato per primo è l’interesse del bimbo. È quindi un passo importante per l’abolizione della custodia congiunta contraria all’interesse del minore nei casi di violenza. La stessa PAS grazie a questa mozione potrà essere considerata un crimine europeo, e non riconosciuta nella pratica giudiziaria in contesti di violenza.
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