Bambini e tavola sono spesso due termini che, messi insieme, non possono che far rizzar i capelli in testa a tutti i genitori.
Da mamme sappiamo che – soprattutto nei primissimi anni di vita – imboccare prima, insegnare a mangiare in autonomia poi è un’impresa per tutti i genitori.
Il tempo passa, ma le cose spesso non migliorano: i bambini sanno essere molto odiosi in fatto di capricci e ripicche e così molti – fra musi lunghi e lagne, lacrime e strilla – riescono a spuntarla su mamma e papà e mangiare quello che dicono che loro. Il che, prevedibilmente, non coincide con ciò che andrebbe mangiato.
Il risultato è spesso sotto gli occhi di tutti: bambini in sovrappeso o addirittura obesi.
Secondo alcuni dati, risulta che – in barba alla tanto decantata tradizione culinaria mediterranea – i piccoli italiani sono in sovrappeso.
A finire sul banco degli imputati, tuttavia, ci sarebbero proprio mamma e papà. L’educazione a una corretta alimentazione è un compito che viene per lo più suddiviso fra scuola e famiglia: la mensa scolastica, tuttavia, risponde a rigidi programmi imposti dalle istituzioni sanitarie e, pertanto, propone piatti nutrizionalmente equilibrati.
Il problema, semmai, si presenta fra le mura domestica dove i bambini spesso guardano la televisione e i suoi messaggi alimentari non propriamente salutari (pensiamo banalmente alle centinai di passaggi televisivi di spot per junk food) e mangiano troppi cibi pronti, ripiego a cui molti genitori – esausti da una lunga giornata di lavoro – non riescono a dire di no.
Crescere correttamente i nostri figli vuol anche dire saper imporre uno stile alimentare e di vita giusto. Come? In primo luogo verificando noi stessi di sapere quali siano le basi di una corretta alimentazione, poi dando il buon esempio. Frutta e verdura, movimento e diversità in tavola sono i primi passi per muoverci nella direzione giusta. Un piccolo sacrificio per la salute dei nostri bambini e per noi stessi: in fondo, se siamo belli dentro lo saremo anche fuori!
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