La scienza conferma: allattare riduce il rischio di tumore al seno

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) allattare al seno comporta molti benefici sia per il bambino che per la madre e costituisce un ottimo modo per prevenire il tumore alla mammella e all’utero

Il dottor Fedro Peccatori, direttore dell’Unità di Trapianto Allogenico all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, spiega in che modo l’allattamento previene le formazioni neoplastiche e come sia possibile e opportuno allattare anche dopo il cancro.

L’allattamento prolungato dona molti benefici e riduce il rischio di tumore

In base alle linee internazionali dell’OMS è opportuno allattare il bambino al seno in modo esclusivo per i primi sei mesi di vita e poi, se possibile, continuare fino ai 24 mesi, alternando il latte ai cibi solidi.

L’allattamento infatti, oltre a fornire al bambino tutti i nutrienti necessari, aiuta la madre a tornare in forma dopo il parto, riporta l’utero a dimensioni normali e riduce la percentuale di sanguinamenti post partum.

Inoltre studi scientifici dimostrano che il rischio di tumore mammario si riduce del 4,2% per ogni anno di allattamento al seno.

Fattori biologici che contrastano la formazione di cellule tumorali durante l’allattamento

Come spiega il dottor Peccatori la pratica dell’allattamento permette alla ghiandola mammaria di maturare in modo corretto portando a completamento le trasformazioni ormonali avvenute in gravidanza.

Alcune ricerche hanno evidenziato che in tal modo le donne con predisposizione genetica al carcinoma mammario (cioè che hanno una mutazione del gene BRCA1) riducono il rischio del 46%.

Per le neomamme con familiarità al tumore (cioè quelle che in famiglia hanno parenti che hanno o hanno avuto la malattia) che decidono di allattare, il rischio si riduce addirittura del 58%.

Inoltre la produzione di prolattina mentre si allatta ferma temporaneamente anche la proliferazione di ormoni ovarici, riducendo così anche il rischio di tumori alle ovaie e all’utero.

Si può praticare l’allattamento anche dopo aver sconfitto il tumore al seno

È risaputo che non si può e non si deve allattare durante i trattamenti di radio e chemioterapia, tuttavia ad alcune madri resta il dubbio che anche dopo aver subito tali pesanti cure non sia opportuno alimentare al seno il proprio figlio.

In realtà, rassicura il dottor Peccatori, allattare dopo il cancro al seno è possibile e anche consigliato. Infatti è scientificamente provato che le cellule tumorali non passano al bambino attraverso il latte materno, e anche le donne che si ritrovano con una sola mammella non devono sentirsi in colpa. La suzione da un unico seno è una pratica naturale già attuata per i figli gemelli oppure per bambini appartenenti a popoli e religioni diverse.

Per tutte quelle donne che avessero delle perplessità a riguardo, è possibile consultare il portale www.aicpam.org dove si trova l’elenco di tutti gli assistenti all’allattamento operanti sul territorio nazionale.

Istituita dall’OMS nel 1981, tale figura professionale poco conosciuta in Italia, è rappresentata da un consulente specializzato che può fornire a qualsiasi donna aiuti e consigli durante il delicato periodo dell’allattamento al seno.

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