L’allergia all’uovo è diffusa tra i bambini il cui organismo reagisce in modo negativo alla sua assunzione, ma esistono delle precauzioni per evitare che il disturbo possa provocare anche gravi conseguenze.
Uno degli alimenti da introdurre con moderazione nell’alimentazione dei neonati durante lo svezzamento è l’uovo.
Se da un lato, infatti, è molto ricco di sostante nutrienti (proteine, lipidi, lecitine…) ed elemento base in una sana e bilanciata, l’uovo può essere causa di allergie.
Allergia all’uovo nei bambini, cause e sintomi
L’uovo è un alimento importante nel fabbisogno di un bambino: è ricco di proteine, vitamine, acido folico, calcio e fosforo.
Iniziare la giornata assumendo uova a colazione, sotto forma di omelette, frittata, alla coque o strapazzate è una buona abitudine per garantire al bambino le energie necessarie per affrontare la giornata.
Ma in alcuni bambini, questo può scatenare una reazione allergica, perché il loro sistema immunitario, che non si è ancora del tutto sviluppato, reagisce attaccando le proteine dell’uovo, reputandole dannose per l’organismo.
L’allergia all’uovo nel bambino è collegata, in alcuni casi, a una familiarità o a un’esposizione intensa avuta nel grembo materno o con l’allattamento; in altri casi invece l’allergia è causata della dermatite atopica.
I sintomi dell’allergia nel bambino sono rinite allergica, tosse, difficoltà di respirazione, vomito, diarrea o dolori addominali, ma anche macchie sulla pelle e orticaria, quando sul corpicino appaiono dei pomfi a volte pruriginosi.
Come avverte Roberto Bernardini, presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP):
Tra le allergie alimentari, dai 5 mesi di vita ai 15 anni di età, quella all’uovo è una delle più diffuse, seguite dalle allergie a latte vaccino, pesce, frutta secca e grano. Le manifestazioni cliniche, principalmente collegate a meccanismi di ipersensibilità allergica di tipo IgE mediata, possono essere anche gravi, fino allo shock anafilattico.
A tale proposito, l’esperto consiglia una visita allergologica anche in tenera età, al manifestarsi fin dei primi sintomi.
Come e quando si manifesta l’allergia all’uovo?
Le allergie all’uovo si manifesta generalmente intorno ai 18 mesi, ma nei bambini già sensibilizzati con casi di dermatite atopica, può presentarsi anche a partire dai 10 mesi.
In linea di massima, i sintomi più tipici compaiono entro 20-30 minuti dopo l’ingestione e fino alle due ore successive.
Possono manifestarsi con reazioni cutanee da orticaria, reazioni gastrointestinali con vomito e diarrea, o reazioni asmatiche legate a un affaticamento respiratorio.
Oltre a manifestazioni allergiche dall’ingestione diretta dell’uovo, ci possono essere casi di reazione anche al semplice contatto (orticaria da contatto), che, non precludono la possibilità di assumere l’uovo nella propria dieta.
Uova e bambini: a che età assumerle e come
L’allergia all’uovo nei bambini si può tenere sotto controllo sin dallo svezzamento. Infatti, è consigliato dai pediatri far assaggiare al neonato prima il tuorlo, perché è nell’albume che si concentra la maggior parte delle proteine che scatenano il rilascio dell’istamina. Se in seguito il bambino non presenta nessun sintomo allergico si può assumere l’uovo intero, sempre cotto e di provenienza accertata.
In caso di reazione allergica, invece, il pediatra può consigliare degli esami specifici da fare, ma spesso basterà eliminare per qualche settimana quest’alimento dalla dieta del piccolo per scoprirne l’allergia. In questo caso i genitori dovranno star attenti anche a eliminare tutti i prodotti che possono contenere uova, come le merendine, i biscotti, la pasta, le torte o i piatti panati.
Solitamente il problema si supera con la crescita o con la desensibilizzazione dell’alimento. Si può provare, sotto controllo medico, a inserire lentamente l’uovo nell’alimentazione del bambino, per abituare il corpo alla sua presenza.
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