È arrivata la primavera e con lei la fioritura che per molti è sinonimo di sintomi allergici, simili a quelli che riscontra tutto l’anno chi è soggetto ad allergie respiratorie come quella agli acari della polvere o al pelo degli animali domestici. Per le donne in gravidanza un’allergia di questo tipo può essere motivo di preoccupazione, ma con l’aiuto del medico e di alcuni semplici accorgimenti la situazione può essere tenuta facilmente sotto controllo anche senza assumere medicinali. Niente paura, quindi, né per la mamma né per il piccolo.
Sintomi allergici in gravidanza: come controllarli
È importante che ogni mamma adotti delle misure precauzionali a beneficio sia di sé stessa che del feto. Prima di tutto prestare attenzione a ridurre il più possibile l’esposizione agli allergeni inalatori in modo da evitare riacutizzazioni dei sintomi. Durante una gravidanza, 1/3 delle donne registrano un miglioramento nella risposta all’allergia, altrettante invece non notano cambiamenti e 1/3 subisce invece un peggioramento.
Chi soffre di asma inoltre deve comportarsi con ancora più cautela: l’asma non controllata può recare danni al feto, tanto da comprometterne l’ossigenazione e di conseguenza aumentare il rischio di parto prematuro. E’ importante non modificare in autonomia la terapia, ma affidarsi alla cura del medico e seguire sempre con attenzione le sue indicazioni. Evitare poi l’esposizione ad altri fattori che possono peggiorare i sintomi, quindi non esporsi a fumo passivo (e attivo, ovviamente) ma anche non assumere alcol o caffeina, possibile causa del reflusso gastro-esofageo che potrebbe favorire l’asma.
No alle soluzioni fai-da-te, affidarsi a una terapia
Se la situazione è costantemente monitorata attraverso una terapia, i rischi non aumentano né per il bambino né per la mamma. Al contrario, le riacutizzazioni delle allergie in gravidanza si registrano quando la madre si discosta dalle indicazioni terapeutiche, abbandonando temporaneamente le prescrizioni pensando erroneamente che ciò possa aiutarla a sentirsi meglio.
A volte può bastare un semplice lavaggio nasale con soluzione fisiologica per alleviare i sintomi di rinite allergica, mentre per le forme più invasive è possibile utilizzare degli antistaminici per via orale o degli spray nasali a base di antiinfiammatori, che devono essere obbligatoriamente adoperati a seguito di specifica prescrizione. Ancora più cautela è da adottare invece con i decongestionanti nasali che comportandosi da vasocostrittori possono avere conseguenze più gravi.
Infine, nel caso specifico di allergie al veleno di api e vespe è importante non sospendere l’immunoterapia, mentre è sconsigliato iniziarla nel periodo della gravidanza.
Se non si può fare a meno dell’antistaminico, prediligere quelli per uso nasale che hanno un ridotto assorbimento sistemico.
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