A Roma un bambino di 8 anni che soffre di ADHD è stato allontanato dai “lupetti” di un gruppo scout della capitale e questo ha provocato la denuncia della mamma che ha immediatamente sollevato il caso del figlio.
La lettera della madre al Gazzettino
In una lunga lettera che ha indirizzato al quotidiano “Il Gazzettino” una mamma romana ha denunciato una vicenda che riguarda il proprio figlio, Francesco, che è stato escluso dal gruppo scout di cui faceva parte in quanto affetto da “ADHD di tipo combinato”, che comporta un deficit nell’attenzione ed anche una iperattività. Nella sua lettera la mamma scrive:
Alla prima riunione, unitamente al versamento della quota annuale, io e mio marito abbiamo fornito ai responsabili del gruppo le certificazioni che attestano le difficoltà di nostro figlio
Il bambino aveva così iniziato a partecipare alle attività del gruppo dei Lupetti del quartiere Prati della capitale, e ne era entusiasta, ma quando i responsabili della sezione Lupetti sono cambiati, per lui è arrivata l’esclusione dalle attività.
Sono stata puntualmente subissata di lamentele circa il disturbo che il bambino arrecava con la sua irrequietezza, nonché il modo di esprimersi a detta loro “poco consono”
Alla mamma di Francesco, circa due settimane fa, è stata comunicata la grave difficoltà a gestire il figlio e quindi questo ne comportava l’uscita dal gruppo.
Nella lettera la madre definisce questa mossa da parte dei responsabili del gruppo scout “un colpo basso” proprio leggendo nello sguardo di Francesco una estrema delusione ed un grande dispiacere:
Quello che è successo a Francesco non si deve ripetere. Nessuno ha la minima idea di ciò che possono aver scatenato in noi genitori quando, con le lacrime agli occhi, ci ha sussurrato all’orecchio: a me non mi vuole nessuno.
Cos’è l’ADHD
L’ADHD è uno dei disturbi del neurosviluppo e provoca, nelle persone che ne sono affette, sia il deficit di attenzione che l’iperattività, compromettendo dunque il funzionamento personale, sia nel percorso scolastico che nei rapporti sociali.
Una condizione che ha il suo esordio nel periodo dello sviluppo e provoca disorganizzazione e impulsività a livello invalidante. Per questo molte persone che hanno una cognizione non completa di questa patologia temono che i propri figli possano avere dei problemi di incolumità quando si trovano a contatto con ragazzini affetti da ADHD.
Nella lettera al quotidiano, la mamma dice di avere coscienza di questo, ma nello stesso tempo chiede che sia messa in atto una adeguata e completa informazione riguardo alla patologia della quale soffre il figlio. Questo per evitare che le aspettative, non soltanto di Francesco, ma anche di altri ragazzi che si trovano nelle sue stesse condizioni, possano vederle “tradite“:
Queste creature non hanno colpa né responsabilità sui loro comportamenti e la ferita che si rinnova ogni qualvolta vengono allontanati non fa che aumentare la loro frustrazione e la loro inadeguatezza.
Conclude infine la donna:
Se non si dispone degli strumenti per ospitare un bambino con determinate difficoltà lo si deve ammettere con sincerità e lealtà. Anche se comporta la rinuncia alla quota annuale.
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