29 Novembre 2023 –
Un controverso episodio ha scosso una scuola elementare di Rende, in provincia di Cosenza, dove un bambino di 8 anni, recentemente trasferito in una nuova sezione della terza classe, è stato lasciato solo in aula a seguito di una protesta organizzata dai genitori degli altri alunni, che hanno deciso di non mandar a scuola i loro figli in segno di protesta.
Il motivo di tale protesta è la condizione di iperattività attribuito al bambino, una situazione che solleva questioni importanti riguardo all’inclusione e alla tolleranza nel contesto scolastico. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha avviato delle verifiche sulla vicenda per valutare eventuali provvedimenti.
La protesta dei genitori, i bambini disertano l’aula
L’insolita protesta, che ha visto i genitori degli altri alunni decidere di non far frequentare la scuola ai propri figli in segno di dissenso contro l’alunno giudicato iperattivo, ha suscitato un dibattito significativo sulla questione dell’inclusione e dell’accoglienza nelle scuole italiane.
Alla notizia dell’arrivo in classe di un bambino considerato “problematico”, i genitori degli altri alunni hanno deciso di non far presenziare i propri figli a scuola: il bambino frequentava già una classe dello stesso istituto e con la loro scelta i genitori hanno voluto criticare la decisione della preside di spostare il bambino nella nuova classe.
Questo gesto ha messo in luce la mancanza di comprensione e empatia nei confronti delle sfide che i bambini con disturbi comportamentali possono affrontare nel contesto scolastico, evidenziando la necessità di affrontare il tema della diversità e dell’educazione al rispetto delle differenze all’interno delle istituzioni scolastiche.
La denuncia della mamma
La madre dell’alunno ha espresso il suo disappunto riguardo alla protesta, sottolineando che suo figlio aveva affrontato il primo giorno nella nuova classe con entusiasmo, solo per scoprire che tutti gli altri alunni erano assenti.
La madre del bambino ha reso nota la situazione, affermando che suo figlio era stato trasferito nella nuova classe appena due giorni prima, provenendo dalla terza elementare della stessa scuola. Il piccolo aveva avuto l’opportunità di conoscere i suoi nuovi compagni sabato 18 novembre.
Il bambino ha un QI più alto della media ed è bilingue, parlando fluentemente sia italiano che inglese, suona strumenti musicali senza avere mai studiato note musicali ed è notevolmente abile con i calcoli matematici. Tuttavia, questa straordinaria velocità mentale è accompagnata da una notevole iperattività fisica.
A Repubblica, la donna ha dichiarato:
Ho sempre creduto nell’istituzione scolastica come luogo di edificazione morale. Ma, purtroppo, in un momento in cui si ribadisce il ruolo fondamentale della scuola nell’educazione delle nuove generazioni, ho avuto la prova che, talvolta, di concerto con alcuni genitori, determinati insegnanti si rilevano promotori di azioni di inciviltà umana
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L’intervento del ministro e delle autorità locali
La madre del bambino ha reagito presentando un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro e ha informato il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, il quale ha richiesto immediate verifiche sulla situazione.
Nel frattempo, la dirigente scolastica e un’insegnante della scuola elementare sono stati interrogati dalla Questura di Cosenza nell’ambito delle sommarie informazioni. La dirigente ha avviato una procedura interna per esaminare eventuali coinvolgimenti degli insegnanti nella vicenda.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha preso immediatamente in considerazione questa situazione e ha avviato delle verifiche attraverso il direttore dell’Ufficio Scolastico per la Calabria, Antonella Iunti. Questo passo è stato preso per ottenere informazioni, richiedendo documentazione per comprendere appieno la situazione e adottare le opportune azioni di tutela dei diritti dei minori e di promozione dell’inclusione nel contesto scolastico.
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