Il miracolo della vita è un mistero che, al di là di tutti gli sforzi della scienza, non riusciremo mai a comprendere fino in fondo e che, nonostante i miliardi di persone al mondo, non smetterà di incantarci e stupirci per ogni nuovo nato che arriva su questo mondo.
Un mistero e un dono che, purtroppo, non sempre è gradito e che troppo spesso si conclude nel peggiore dei modi: sono sempre agghiaccianti le notizie di atroci e orrendi delitti, che vedono vittime fragili e indifesi neonati indesiderati, uccisi nei modi più inumani.
Il parto in anonimato: un diritto per tutti
All’immensa tristezza non può che seguire lo sgomento e la rabbia per l’ennesima vita sacrificata e che, invece, avrebbe potuto essere salvata e amata: tutte le donne hanno il diritto di partorire in una struttura ospedaliera e conservare l’anonimato, decidendo di non riconoscere il bambino.
Un’eccellente soluzione che permette di partorire assistita medicalmente e, al contempo, non espone a nessuna conseguenza giuridica nei confronti del bambino.
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Tuttavia, le ragioni che spingono una partoriente a non recarsi in ospedale possono essere infinite, ma chiunque scelga di non avvalersi di questa possibilità deve sapere che sussiste sempre un’alternativa all’abbandono del proprio bambino come un rifiuto.
Una volta nato il bambino, esiste anche la possibilità di affidarlo (sempre in totale anonimato) a una delle Culle per la Vita disponibili sul territorio nazionale (numero verde gratuito anche da cellulare, 24 ore su 24, 800.813.000).
Dalla Ruota degli Esposti alla Culla per la Vita
Una culla per la vita consiste nell’installazione all’interno del nosocomio di una struttura ad hoc in cui le mamme possono accedere in maniera anonima per “depositare” in tutta sicurezza il proprio figlio neonato, di cui non possono più prendersi cura.
Il piccolo, lo ricordiamo, può essere adagiato all’interno di una confortevole culla termica, dotata di un allarme che avvisa immediatamente il personale sanitario della presenza di un bambino al suo interno.
Si tratta dunque di una moderna e tecnologicamente avanzata versione della ruota degli esposti, dove la donna può lasciare il fagottino che verrà – dato il tempo necessario alla madre di allontanarsi dalla culla – subito accudito da personale medico e sottoposto alle visite di controllo indispensabili per il neonato.
Culla per la Vita: come funziona
In Italia al momento sono presenti oltre 60 culle per la vita che, dal 1993 ad oggi, hanno accolto 13 bambini: l’ultimo di questi è Enea, ritrovato la mattina di Pasqua nella Culla per la Vita di Milano.
Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, spiega:
La nostra Culla per la Vita si trova all’ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé. È una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori
Le Culle per la Vita garantiscono la sicurezza per il neonato e un totale animato per la mamma: si tratta infatti di una struttura in genere posizionata in un luogo defilato dell’ospedale, senza videocamere esterne.
La videosorveglianza è attiva solo all’interno della culla è permette di verificare la presenza di un neonato. All’esterno è presente un citofono di comunicazione, collegato alla Terapia Intensiva Neonatale, è un pulsante che aziona il sollevamento di una tapparella termo-isolata che permette l’accesso alla culla.
Una volta depositato il neonato, la tapparella si chiude automaticamente e un allarme avvisa immediatamente il personale sanitario della presenza di un bambino. Dopo un controllo sul suo stato di salute e le eventuali cure necessarie, per il piccolo, scatterà l’iter di adozione.
Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, ha dichiarato:
La culla vuole essere uno strumento di aiuto, solidarietà e vicinanza alle madri in difficoltà che arrivano alla scelta estrema di abbandonare il proprio bambino nella speranza che si possano evitare gesti disperati e salvare le vite umane più deboli e indifese, i neonati.
Affidare alla Culla per la Vita la sopravvivenza e il futuro della propria creatura rimane il gesto d’amore più grande che una mamma possa fargli, dandogli – a prescindere dalle proprie possibilità di prendersi cura di lui – il dono di vivere e di apprezzare giorno per giorno la grandezza della vita.
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