Il tuo bambino russa? Allora potrebbe soffrire di apnee notturne, vere e proprie interruzioni del respiro durante il sonno che, se non trattate, potrebbero mettere a dura prova la sua salute. Questo blocco temporaneo del passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori non risparmia, infatti, nemmeno i bambini, specialmente quelli più piccoli tra i due e i sei anni di età.
Quali sono i sintomi e le cause di questo disturbo tutt’altro che raro? Scopriamoli insieme.
I sintomi delle apnee notturne del bambino
Diversamente dalle manifestazioni di tanti altri disturbi che affliggono i bambini, i sintomi delle apnee notturne sono piuttosto evidenti. Il segnale più comune è in genere il russare, non certo occasionale bensì abituale, seguito a ruota da altre segni riconducibili alla sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS).
Ecco sintomi da tenere sotto controllo : la tendenza a respirare con la bocca o a fare la pipì a letto, il sonno agitato caratterizzato da frequenti cambi di posizione, il mal di testa mattutino e alcune anomalie comportamentali che si manifestano durante la giornata, come l’iperattività, l’aggressività e la scarsa capacità di attenzione.
Le cause delle apnee notturne nei bambini
Tralasciando le cause legate alla sindrome di Down o ad altre malattie genetiche, nella maggior parte dei casi le apnee notturne dei bambini sono dovute all’ingrossamento di tonsille e adenoidi, a disturbi come l’asma e la rinite allergica, a una condizione di sovrappeso e/o obesità, alla disposizione dei denti o ancora alla presenza di alcune caratteristiche fisiche, come un viso particolarmente allungato o una mandibola piccola, che possono favorire l’insorgenza del problema.
Come intervenire in caso di apnee notturne ?
Posto che, se non trattata correttamente, la sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno può avere conseguenze spiacevoli come un ritardo nella crescita, ma anche un aumento del rischio di contrarre otiti o disturbi ben più gravi tra cui il diabete, l’ipertensione e il cuore polmonare, è buona regola rivolgersi al pediatra fin dal primo segnale in modo da valutare la situazione e stabilire il giusto trattamento.
Nella maggior parte dei casi si procede con l’asportazione chirurgica di tonsille e adenoidi, che però non risolve sempre il problema, o con l’utilizzo di dispositivi odontoiatrici al fine di correggere le anomalie coinvolte nel fenomeno. Nei casi meno gravi ed evidentemente passeggeri ci si limita al trattamento farmacologico con antinfiammatori, mentre in quelli più gravi si procede con la cosiddetta terapia ventilatoria che prevede l’applicazione durante la notte di una maschera che ossigena il bambino nel momento in cui smette temporaneamente di respirare.
Se invece le apnee notturne siano strettamente correlate al sovrappeso, l’unica cosa da fare è intervenire sul peso del bambino e sulle sue abitudini, mettendolo a dieta e favorendo una regolare attività fisica.
E voi come avete risolto le apnee notturne dei vostri bambini?
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