Resa attiva solo da poche ore la app ufficiale Immuni, destinata al tracciamento di possibili contagi da Coronavirus in Italia, riscuote già le prime critiche e non sotto il profilo scientifico, ma sotto quello grafico. In queste ultime ore, infatti, sono state messe sul banco degli imputati, e immediatamente rimosse e modificate, le immagini utilizzate per spiegare il funzionamento di Immuni sul sito web dedicato. L’accusa è quella di sessismo.
Icona di Immuni: via lo stereotipo dell’angelo del focolare
Una delle immagini con la quale si presentava la app Immuni proponeva ancora una volta l’idea più tradizionale e retriva della famiglia: una mamma che tiene fra le braccia un bimbo piccolo e al suo fianco un uomo, sicuro e produttivo, che lavora alacremente al computer.
Questa durante il lock down e il lavoro da casa, è forse stata la situazione reale, peccato che non sia completa e non contempli il fatto che la mamma, oltre ad accudire il bambino, a curare la casa e a occuparsi dei genitori anziani isolati, lavorava anche lei in smart working, portando avanti contemporaneamente più ruoli. Ma ad emergere è ancora lo stereotipo dell’angelo del focolare.
Fortunatamente, dopo le critiche ricevute da più parti, le immagini sono ora modificate e il bimbo è nelle braccia del papà mentre, davanti allo schermo del computer, siede la donna.
Ricordiamo a questo proposito, anche le proteste scatenate alcuni mesi fa dalle immagini diffuse dal governo della Malesia, in merito alle buone pratiche familiari durante la quarantena.
App immuni: sostegno al cambio di grafica
La questione aveva suscitato anche l’interesse di Elena Bonetti, Ministro per le pari opportunità e la famiglia, sollecitata dall’ex parlamentare Anna Paola Concia a promuovere una modifica di questa immagine ormai fuori dalla storia e dal tempo. Nell’arco di poche ore Paola Pisano, Ministro dell’Innovazione, ha confermato le modifiche assicurando che nell’imminente lancio pubblicitario della app verrà tenuta in considerazione la revisione grafica.
Non sono però mancate però anche le reazioni ironiche del popolo del web, dove tanti utenti hanno canzonato l’indignazione non solo per le immagini sessiste, ma anche per le contraddizioni sulla tutela della privacy.
con la sua ironia
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