Arrivano le vacanze estive, le scuole chiudono, così come gli asili e i nidi ed ecco che comincia uno dei periodi più stressanti per tutti quei genitori che lavorano fuori casa.
Il problema non è da poco, perché chi ha la fortuna di avere un lavoro nel quale si possono gestire gli orari non risentirà della chiusura di nidi e asili, ma per tutti quelli che hanno orari da ufficio non flessibili urge trovare una soluzione, ovvero un posto in cui lasciare serenamente il proprio bambini durante le ore di lavoro.
Verso fine giugno-primi di luglio, si assiste così a un riciclo di amici e parenti che, mossi a pietà dai genitori, si occupano del pargolo.
Lasciando perdere l’ironia, il problema non sempre è di facile soluzione.
Se il bambino ha più di tre anni, un’alternativa valida è quella di portarlo in un campo estivo dove non solo verrà intrattenuto con giochi, ma anche con attività didattiche, ce ne sono moltissimi in tutta Italia. Purtroppo però, quelli che si occupano di bambini più piccoli, in età da nido per intenderci, sono una rarità. Allora come si gestisce questa situazione? I nonni sono sempre molto gettonati, purché vivano nella stessa città o comunque in zona. Chi invece ha genitori e suocera lontano da casa non ha altra scelta che assumere una baby sitter. In realtà un’altra opzione potrebbe essere la tagesmutter, una sorta di baby sitter di gruppo che ospita un massimo di 5 bambini nella sua abitazione che, naturalmente, deve essere ritenuta idonea. In questo modo si può risparmiare qualcosa.
I costi, infatti, sono uno scoglio durissimo da superare, al punto che spesso accade che la mamma si vede costretta a rinunciare al lavoro e alla carriera per stare a casa col bambino. Sembra un paradosso, ma dati i costi, chi non ha due stipendi piuttosto consistenti, risparmia di più rinunciando a uno di questi.
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