Tempo di ferie, vacanze e viaggi. La bella stagione porta con sé la voglia e la possibilità di partire per un viaggio o una vacanza.
E così ci si appresta a organizzare tutto, scegliere la meta da raggiungere con la famiglia, trovare i voli o i traghetti migliori, cosa scoprire, escursioni, insomma, tutto andrebbe preparato per tempo in modo da non avere brutte sorprese e, soprattutto chi ha figli, sa bene quanto sia importante non lasciare troppo spazio all’improvvisazione.
Eppure, quando le congiunzioni astrali ci si mettono, capita che, proprio pochi giorni prima della partenza, il bambino si ammali e ci si trovi costretti a rinunciare al viaggio, perdendo non solo il dolce sapore della vacanza, ma anche discrete somme di denaro.
Ovviamente esistono dei prodotti assicurativi che possono eliminare, almeno in parte, quest’inconveniente, sono le polizze sull’annullamento dei viaggi che si possono sottoscrivere nella maggior parte dei tour operator o agenzie di viaggio. Solitamente queste assicurazioni coprono i rischi di viaggio annullato per motivi inerenti l’abitazione, quindi furto, incendio o danni seri, ma anche la malattia dell’assicurato e dei parenti di 1° grado. E qui viene il bello per le mamme che vanno in vacanza coi piccoli. In questo caso bisognerebbe seriamente valutare l’ipotesi di sottoscrivere la polizza, perché non è raro, specie se sono ancora piccoli, che i bambini si ammalino. In questo caso si verrà rimborsati di parte del viaggio o della penale, secondo le condizioni del contratto.
Brutte notizie per le donne incinta. Loro sono posizionate in uno strano terreno di confine. Alcune polizze consentono di recuperare parte del viaggio annullato se non si è nell’ultimo trimestre di gravidanza, altre, invece, non coprono per niente il viaggio mancato perché considerano la gravidanza come una condizione medica esistente. Nello specifico, se al momento della stipula del contratto non si sa di essere incinta, allora il viaggio potrebbe essere coperto dall’assicurazione.
Insomma, rimane un’incognita, magari come il sesso del nascituro, per chi ancora crede nelle sorprese.
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