Ormai, l’estate volge al termine e per molti bambini il suono della prima campanella coincide con lunghi pomeriggi passati fra console, televisione e tablet: sebbene opporci a queste cattive abitudini spesso è difficile, almeno finché il tempo è mite, possiamo imporci.
E non solo per una questione di principio, ma soprattutto per la loro salute.
Infatti, stare all’aria aperta fa molto bene: in primo luogo, il bambino respira dell’aria diversa da quella casalinga che presenta un’alta concentrazione di inquinamento indoor; poi perché gli consente di stare a contatto con la natura: fiori, piante e anche animali che gli permettono di fare la scoperta dello straordinario mondo che ci circonda.
Sicuramente, avrà molte più occasioni per socializzare e imparare a vincere la timidezza: per quanto frequenti la scuola o l’asilo, al parco avrà modo di conoscere nuove persone e gestire nuove relazioni al di fuori della famiglia e dei compagni di banco.
Da uno studio dell’American Academy of Ophtalmology è poi emerso che, stando all’aria aperta, il campo visivo si allarga e, quindi, si può migliorare la miopia.
Non di meno ne beneficia anche lo sviluppo fisico, i grandi spazi sono un invito alla corsa e alle sfide: migliorerà la propria resistenza alla corsa, l’equilibrio, rafforzerà muscoli e ossa anche grazie all’azione della vitamina D, la cui produzione è stimolata dal sole.
E sarà un’occasione unica per imparare a divertirsi davvero con poco: la sua fantasia e la presenza degli altri bambini.
Il gioco della campana, così come nascondino o i classici strega-comanda-color saranno entusiasmanti avventure con cui nemmeno il più moderno videogioco può competere e lasciare affreschi di una felice infanzia.
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