Diventare mamma non è una passeggiata. Il pensiero delle responsabilità, la vita che cambia improvvisamente, la solitudine alle prese con il bambino possono mettere a dura prova l’umore delle neomamme.
Sentirsi tristi e malinconiche, poco attive e motivate può essere normale dopo il parto.
La colpa è degli ormoni, che al termine della gravidanza cambiano repentinamente.
Gli estrogeni ed il progesterone crollano drasticamente e, anche considerata la fatica del travaglio e i dolori del parto, il corpo della donna si sente spossato, a terra e bisognoso di tranquillità e riposo.
In gergo, questa sensazione di tristezza diffusa si chiama Baby Blues ed è un disturbo molto diffuso e piuttosto normale.
È tutta questione… di Baby Blues
Arriva qualche giorno dopo il parto e, solitamente inizia a sparire dopo il decimo e quindicesimo giorno di vita del bambino. Gli ormoni, infatti, già dopo poche settimane riprendono il loro normale equilibrio e fanno sì che l’umore progressivamente migliori.
Ma se i sintomi non accennano a sparire e, anzi, la situazione si aggrava giorno dopo giorno, potrebbe trattarsi di depressione post parto: un disturbo serio e da non confondere con il Baby Blues.
E se fosse depressione post parto?
La depressione post parto, infatti, non è un problema transitorio e se non viene curato correttamente e tempestivamente rischia di diventare grave.
Oltre a sensibilizzare tutte le donne che hanno appena avuto un bambino, convincendole nel chiedere aiuto ed accettare il supporto della rete esterna nel momento in cui le sensazioni negative si fanno più frequenti e gli stati d’ansia diventano cronici, è importante che le persone più vicine alla neomamma siano presenti e attente.
Partner, genitori, amici: se notate nella donna un malessere costante e sempre più intenso, se la vedete spesso triste, se tende ad isolarsi, se si preoccupa eccessivamente del bambino o se, al contrario, non se ne interessa affatto, forse il problema è serio. Statele vicino e intervenite.
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Stefano Gregnanin