In una scuola di ginnastica a Roma, una bambina è stata esclusa per la mancata firma dei genitori della liberatoria riguardante la pubblicazione di foto e video sui social.
A nulla è servita una mediazione tra le parti.
Corso di ginnastica, bambina esclusa per questioni di privacy
Secondo quanto riportato da Roma Today, una bambina è stata esclusa dal corso di ginnastica di una scuola di danza per questioni legate alla legge sulla privacy.
In particolare i genitori si sono rifiutati di firmare la liberatoria riguardante la possibilità di pubblicare video e foto sul profilo Instagram della struttura.
Alla base di questa scelta c’è la preoccupazione di dover lasciare che il volto e il corpo della figlia possano comparire su una piattaforma che sfugge al loro diretto controllo.
Tra l’altro, le preoccupazioni riguardano anche il fatto che le bambine debbano utilizzare necessariamente degli indumenti succinti come body e top per cui le relative foto e video potrebbero diventare dei contenuti sensibili sotto questo punto di vista.
In ragione della mancata firma della liberatoria, la scuola di danza ha deciso di escludere la bambina dal corso di ginnastica creando un ennesimo caso di questione etica e legale su un argomento particolarmente delicato.
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Il fallito tentativo di mediazione
I genitori per poter iscrivere la propria figlia al corso di ginnastica hanno dovuto versare 90 euro.
La figlia era contenta di poter iniziare questo genere di avventura che però al momento la vede preclusa. Il papà e la mamma non volendo ritrattare sulle proprie convinzioni circa la legge sulla privacy, hanno cercato di trovare un punto di intesa con la scuola attraverso delle soluzioni alternative che permettessero alla scuola stessa di pubblicare video e foto circa l’attività svolta e contemporaneamente evitando la comparsa di volto e corpo della figlia.
La richiesta valutata come irricevibile perché di difficile gestione. In pratica i genitori avrebbero voluto che le attività si svolgessero normalmente e che nei momenti dedicati alla realizzazione delle fotografie, la bambina si potesse allontanare.
Insomma si è arrivati alla cessazione della frequentazione della bambina e con relativo rimborso della cifra versata per l’iscrizione.
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