Hanno tutte tra gli 8 e i 13 anni le bambine indigene di origine indiana, vittime di abusi in una scuola locale. Il luogo che doveva proteggerle si è trasformato per la maggior parte di loro in una casa degli orrori.
Bambine indigene: a scuola ma lontane dai bambini indiani
Sembra una storia inverosimile, eppure nello stato del Maharashtra in India, ai bambini indigeni è vietato frequentare le scuole pubbliche insieme agli altri bambini e per loro sono state costruite delle scuole residenziali, che li costringono a vivere per molti mesi lontano dal loro paese e dalla loro famiglia d’origine. Ed è proprio in una di queste scuole che si sono verificati dei fatti a dir poco raccapriccianti a danni di bambine indigene, che l’organizzazione umanitaria Survival International ha ritenuto necessario denunciare. Una storia di abuso e violenza a danno di bambine indifese, venute alla luce dopo che due di loro sono state portate all’ospedale in seguito a degli abusi.
Bambine indigene: drogate e abusate nella loro scuola
In base a quanto riferito da alcune madri, le loro figlie dopo essere state drogate sono state violentate da chi invece le doveva proteggere. Ad avvalorare il loro racconto ci hanno pensato i referti medici, che hanno evidenziato come 13 bambine su 15 siano risultate positive al test tossicologico e presentavano evidenti segni di violenza sessuale, mentre in due di loro non sono state trovare tracce di violenza, ma solo evidenti prove di come abbiano assunto droghe.
Sono ormai anni che Survival denuncia questa terribile situazione tra le bambine appartenenti a una comunità indigena dell’India, ma nonostante dal 2016 ad oggi circa 1500 bambini siano morti nelle scuole residenziali nello stato di Maharashtra, gli abusi continuano e nulla è stato fatto per porvi fine.
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