L’Aerosol che facciamo ai bambini contro il raffeddore è davvero utile? Questo è il quesito che si sono posti diversi esperti, per smentire una credenza oramai assodata da anni: la risposta è che non solo la terapia somministrata per via inalatoria non sempre è efficace ma, in alcuni casi, può essere persino dannosa.
La reale utilità dell’Aerosol
L’Aerosol è spesso usato da i genitori per i malanni invernali dei bimbi e purtroppo talvolta ne abusano. Molti pediatri hanno infatti smontato i falsi miti attorno a questa terapia : di recente anche la professoressa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria presso l’ateneo di Perugia, ha prestato particolare attenzione all’uso/abuso dell’aerosol.
Secondo lei, infatti, in oltre la metà dei casi il trattamento si dimostrerebbe inefficace per i bimbi e finirebbe per avere l’effetto contrario. Ovviamente, come ha tenuto a precisa la ricercatrice, questo non implica che l’aerosol debba essere abbandonato o demonizzato: vi sono infatti situazioni quali alcune forme di bronchiti e laringiti per le quali si dimostra anzi necessario. Mentre nella maggior parte dei casi il consiglio per i genitori è di ricorrere a rimedi più semplici, quali una buona idratazione e lavaggi nasali in caso di raffreddore del bimbo.
Attenzione ai cortisonici
Il motivo per cui la professoressa e diversi pediatri hanno messo nel mirino l’aerosol, tuttavia, non è tanto la terapia in sé quanto alcuni medicinali utilizzati contestualmente e che sono a base di cortisone, responsabili sul lungo periodo di effetti dannosi.
Non solo: praticare spesso l’Aerosol rischia di seccare eccessivamente le mucose nel naso dei più piccoli e, di conseguenza, favorire la formazione di colonie batteriche. Tra le conseguenze di cui sopra dovute proprio all’uso dei cortisonici nell’infanzia, l’infettivologa Susanna Esposito ha elencato una anomala accelerazione del battito cardiaco e aumento dell’agitazione nel bambino: ecco perché, in caso di semplici raffreddori, otiti più lievi e faringiti gli esperti consigliano di ricorrere ai lavaggi del naso con delle soluzioni fisiologiche e, soprattutto, favorire l’idratazione e far trovare al bambino in casa un ambiente correttamente umidificato e a 20 gradi centigradi.
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