Digitale, tecnologica, globalizzata: sono forse questi i tre aggettivi che raccontano al meglio la società in cui viviamo, regno degli smartphone, del web, delle app e… della lingua inglese.
Già, l’inglese, con la rivoluzione del mobile una lingua che è entrata sempre di più nei nostri usi quotidiani con moltissimi vocaboli e modi di dire.
A tu per tu con la tecnologia
Per i bambini nati nell’epoca del web 3.0, piccoli che crescono fin dai primissimi anni con in mano smartphone e tablet, l’esposizione alla lingua inglese è pervasiva. Tanto pervasiva che, paradossalmente, grazie ai cartoni animati e alle app può succedere che i bambini imparino l’inglese prima dell’italiano: ma è un bene avere bambini bilingue in età così precoce o si rischia di creare confusione nel cervello del bambino, compromettendo la corretta acquisizione della lingua madre?
Bilinguismo fa rima con confusione mentale?
Alla domanda gli esperti rispondono con una rassicurazione: niente paura, nessun pericolo di confusione, anzi, far vivere il bambino in un ambiente caratterizzato dal bilinguismo è un bene, perché gli consente di sviluppare una maggiore sensibilità verso le componenti, la struttura e il funzionamento del linguaggio.
Diversi studi dimostrano che fin dai primissimi giorni di vita il bambino è in grado di distinguere la lingua madre (quella parlata dai genitori e che ha ascoltato anche quand’era nel grembo materno) da altre lingue parlate nell’ambiente in cui vive.
La creazione di un doppio vocabolario mentale
I bambini bilingue, inoltre, sviluppano una sorta di doppio vocabolario mentale, che li aiuta a capire prima il legame arbitrario e simbolico che esiste fra le parole e gli oggetti che queste rappresentano: in altri termini, se ad esempio un bambino viene esposto precocemente alla lingua inglese e a quella italiana, apprenderà che uno stesso frutto può chiamarsi contemporaneamente “mela” e “apple”, e questa “scoperta” sarà molto importante nello sviluppo delle sue capacità cognitive.
Insomma, cari genitori, non temete il bilinguismo: i bambini bilingue riescono a gestire contemporaneamente più lingue, passando dall’una all’altra, e questa pluralità li arricchisce.
Ma non illudetevi che per crescere un bambino bilingue bastino cartoni animati e giochi sul tablet: questi stimoli aiutano certamente a familiarizzare con suoni diversi, ma per diventare bilingui l’esposizione alla seconda lingua dev’essere costante, attraverso l’ascolto di parlanti madrelingua.
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