Episodi di sonnambulismo in età infantile sono più comuni di quanto si possa credere. Sotto il nome di sonnambulismo si menziona un disturbo del sonno piuttosto frequente tra individui adulti ma spesso riscontrabile anche nei bambini, che vengono letteralmente trovati in piedi per casa nel bel mezzo della notte.
Tale comportamento anomalo sia a livello motorio sia verbale, è in genere innocuo e non deve preoccupare i genitori, che si nella maggior parte dei casi possono limitarsi a monitorare la situazione e a mettere in sicurezza la cameretta del bambino.
È comunque possibile individuare numerosi fattori che possono provocare il fenomeno, così come diversi sono i possibili trattamenti volti a risolvere il problema. Cerchiamo di fare chiarezza.
Cos’è il sonnambulismo nei bambini?
Il sonnambulismo infantile fa parte di quei disturbi annoverabili tra le parasonnie, ovvero quell’insieme di comportamenti anomali connessi con il consueto ciclo del sonno.
Terrori nel sonno, sonniloquio, ovvero il parlare mentre si dorme, sono perturbazioni del sonno esattamente come il sonnambulismo. Quest’ultimo rimane privo di una componente patologica, e causa altresì anomalie verbali e soprattutto motorie.
In fase infantile si è riscontrato tale problema almeno nel 25% dei bimbi di età compresa tra i 4 e i 12 anni.
Durante gli episodi di sonnambulismo, riscontrabili nella transizione tra una fase di sonno e l’altra, e di solito entro due ore da quando si è andati a dormire, un bambino può muoversi, camminare, compiere gesti consueti ed elementari, e persino produrre suoni, parlare, cantare o mettersi a correre.
Nella maggior parte dei casi si tratta di crisi di circa 30 minuti, che si concludono con lo stesso bimbo che torna autonomamente al proprio letto. L’indomani il bimbo non avrà assoluta memoria di quanto fatto e di ciò che è accaduto durante le ore della notte.
Sonnambulismo nei bambini: i sintomi
Episodi di sonnambulismo più o meno frequenti possono capitare ad ogni età, ma sono più comuni fra bambini e adolescenti.
Il bambino sonnambulo, dopo circa un’ora di sonno, nel momento di riposo più profondo, sembra svegliarsi e si mette seduto a letto. Può capitare che il piccolo si alzi e si muova per la stanza come se fosse sveglio, anche se in realtà continua a dormire.
Se il sonnambulo si muove in un ambiente che conosce non vi sono pericoli, perchè conosce la disposizione degli spazi. Al risveglio, il mattino seguente, il bambino non ricorderà nulla perchè tutti i movimenti sono avvenuti mentre dormiva, per cui in modo del tutto involontario.
Il sonnambulismo è considerato un disturbo del sonno, non una patologia, per cui non vi sono cure. L’unica cosa da fare è vigilare e seguire il bambino per evitare che si faccia male.
Le cause del sonnambulismo infantile
Motivo primario responsabile del sonnambulismo infantile è la componente genetica. Si tratterebbe dunque di una vera e propria predisposizione di un bambino a manifestare fenomeni di tale tipologia.
A questo primo importante fattore si possono però sommare una serie di altri elementi che aumentano anche considerevolmente il rischio di sviluppare questo disturbo del sonno. Situazioni momentanee o particolari periodi ricchi di stress, ansia e preoccupazione, possono indurre la comparsa di episodi di sonnambulismo, così come pure apnee notturne o deprivazioni del sonno possono sfociare in tale comportamento anomalo.
Cresce notevolmente la possibilità di fenomeni di sonnambulismo anche nei casi in cui un bimbo è malato, o ha un’infezione in corso e la febbre. In tali situazioni viene prolungata la fase del sonno profondo, inducendo episodi di sonnambulismo.
Cosa fare nei casi di sonnambulismo
Il bambino sonnambulo non risponde ai richiami e si sveglia solo se, a causa di un movimento sbagliato, urta qualcosa o si fa male.
L’ideale per i genitori è mantenere sempre la calma e lasciare che l’episodio di sonnambulismo si concluda da solo, limitandosi a vigilare che il bambino non si faccia del male involontariamente, soprattutto se si muove in un ambiente sconosciuto come una camera d’albergo.
In casa è opportuno mettere la stanza del bambino il più possibile in sicurezza, avendo cura ad esempio di chiudere bene porte e finestre per prevenire qualsiasi via di fuga. È inoltre importante eliminare dalla stanza qualsiasi oggetto appuntito o comunque pericoloso.
Per il resto il sonnambulismo non è un fenomeno preoccupante e in molti casi gli episodi si diradano autonomamente con la crescita, fino a scomparire completamente.
Sarebbe comunque opportuno rivolgersi al proprio pediatra, almeno per informarlo dei casi di sonnambulismo, soprattutto se sono abbastanza frequenti. In passato si credeva che al sonnambulismo fossero legati problemi psichici o psicologici, ma oggi è ormai assodato che episodi di sonnambulismo possono capitare a tutti, soprattutto in momenti particolari, come durante una malattia o in situazioni di particolare stanchezza o stress.
Cura e prevenzione del sonnambulismo
Il sonnambulismo può essere motivo di disagio per la salute di chi ne soffre. Questo problema è amplificato dal fatto che il soggetto protagonista non ha coscienza di quanto sta accadendo intorno a lui mentre è sonnambulo, così come non comprende o ricorda le sue stesse azioni.
Intervenire dunque su proprio figlio mentre quest’ultimo gira per casa da sonnambulo è un’operazione delicata e da approcciare con grande attenzione. Non bisogna in particolar modo svegliare il bambino mentre è sonnambulo, così da causargli uno spavento, o un risveglio di soprassalto.
Occorre piuttosto cercare di monitorare il bimbo, così da togliere dalla sua disposizione eventuali oggetti pericolosi, provando a chiudere ogni possibile via di fuga verso l’esterno, e non facendolo dormire in alto su un letto a castello. Si tratta di accorgimenti volti a ridurre al minimo i potenziali pericoli che un bambino può dover affrontare in maniera inconsapevole mentre è sonnambulo.
Trattamento del sonnambulismo infantile
Proprio la mancanza di un concreto aspetto patologico nel sonnambulismo infantile fa sì che questo disturbo vada a risolversi spontaneamente nel giro di qualche tempo.
Escluse attraverso un esame di video-polisonnografia le più complesse forme di natura epilettica, per il normale sonnambulismo può essere necessario procedere con un trattamento farmacologico o con tecniche di rilassamento.
In entrambi i casi però siamo di fronte a valutazioni da effettuare con grande attenzione, poiché là dove gli episodi sono confinati a pochi momenti e attraverso corretti accorgimenti si sono ridotti i rischi casalinghi, è sufficiente aspettare che il disturbo si risolva da solo.
Buone idee possono essere anche quelle di cercare di dare maggiore ordine al momento del sonno. Utile è dunque provare ad andare a dormire sempre alla medesima ora, cercare di trasmettere al bimbo una routine prima del sonno, provare a infondere una sensazione generale di rilassamento anche attraverso il ricorso a luci soffuse in stanza, e impedire l’utilizzo di display elettronici pochi momenti prima di prender sonno.
Pure l’alimentazione può incidere sui disturbi del sonno. È perciò importante che mamma e papà regolino quanto il proprio bimbo consuma a cena, poco prima di coricarsi. Da evitare sono senza dubbio abbondanti quantità di zuccheri.
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