Le verdure: il “cliente scomodo” nel regime alimentare di molti bambini, un tallone d’Achille che le mamme conoscono bene! La repulsione dei nostri figli nei confronti di questi alimenti può avere sicuramente varie origini. La causa più evidente, pronta a fare capolino a tavola ad ogni pasto, è certamente un sapore che, specialmente tra i più piccoli, non riesce a essere così invitante. In realtà, questo ostacolo è superabile attraverso alcuni utili escamotage.
Bambini e verdure: tutto comincia da mamma e papà
A seconda del periodo in cui si affronta la questione, le possibili soluzioni variano. Va sottolineato anzitutto che i primi 1000 giorni di vita sono fondamentali ed iniziano con il concepimento stesso. Ecco perché già la gravidanza è parte integrante di questo percorso. Durante la gestazione, una dieta variata e uno stile di vita sano sono fondamentali non solo da un punto di vista clinico, sia per la mamma che per il nascituro, ma anche riguardo i sapori e la loro tolleranza.
È noto che il sapore del liquido amniotico viene influenzato dalla dieta materna e che, quindi, proprio da qui inizia per il nascituro la conoscenza del gusto.
Altro momento fondamentale è quello dello svezzamento, o alimentazione complementare, che deve portare il bambino a conoscere tanti sapori e consistenze proprio per facilitarne l’accettazione.
Sicuramente, un bambino che ha avuto una dieta monotona faticherà di più ad introdurre determinati alimenti nella sua dieta. Il ruolo dei genitori, anche in questo caso, è primario poiché è attraverso l’esempio che sono in grado di indirizzare in maniera del tutto naturale l’alimentazione dei figli.
I bambini che vedono i propri genitori seguire una alimentazione ricca di frutta e verdura saranno certamente più propensi a seguirne le orme. Allo stesso modo è vero il contrario: se a tavola non ci sono verdure come possiamo sperare che i nostri figli ne diventino abituali consumatori?
Familiarizzare, in cucina e nell’orto
Qualora non fosse stato possibile attuare queste misure, la parola d’ordine rimane “familiarizzare”, cioè fare amicizia con l’alimento.
A tale scopo, è utile fare ricorso allo strumento dei giochi di ruolo, sempre più comuni in ambito educativo. Esistono ad esempio, anche nelle scuole italiane, incontri di educazione alimentare in cui i bambini vengono coinvolti in attività come la cura dell’orto, la cucina, o giochi con protagonisti frutta e verdura. Tale impostazione può, o meglio dovrebbe, essere replicata anche in casa. In questo periodo, costretti come siamo a cambiare le nostre abitudini a causa del Covid-19, si può sfruttare il tempo in più da trascorrere in famiglia per divertirsi e coinvolgere i bambini in simili attività.
Via libera, dunque, ad aiutare la mamma o il papà in cucina a preparare le verdure, sempre in modo semplice, tenendo sotto controllo i condimenti e divertendosi insieme. Sarebbe meglio cominciare con i vegetali più apprezzati, introducendo pian piano quelli più ostici. Stesso discorso può essere fatto in relazione ai colori degli alimenti, visto che i piccoli spesso rifiutano alcune sfumature cromatiche.
Facciamoci aiutare dalla fantasia. Nessuno ci vieta di utilizzare, per esempio, le formine e gli stampi usati per la preparazione dei biscotti. Scegliere la consistenza e la forma da dare alla nostra verdura sarà un’arma importante per renderla più appetibile. Di volta in volta e secondo il grado di apprezzamento dimostrato, sarà possibile introdurre gradualmente piccole quantità delle verdure che risultano più difficili da accettare.
Quando la nostra vita tornerà quella di prima, libera dai rischi connessi alla diffusione della pandemia, bisognerà comunque continuare a dedicarsi a
queste attività insieme ai bambini, proseguendo così il percorso virtuoso.
Sarebbe una buona idea, inoltre, fare insieme piccole attività di cura dell’orto o, qualora non fosse possibile, anche di un vasetto e una piantina da cui nascerà la verdura da portare in tavola: si tratta di un metodo
adottato da tempo e con successo.
Imparare a mangiare le verdure, come abbiamo visto, può essere più semplice di quanto si pensi se lo si trasforma in un gioco: buon divertimento a tutti!
Fonti:
1: Www.unicef.org
2: Review Article Published: 03 July 2019 From conception to infancy —
early risk factors for childhood obesity Elvira Larqué, Idoia Labayen , Carl-Erik Flodmark, Inge Lissau, Sarah Czernin, Luis A. Moreno, Angelo
Pietrobelli & Kurt Widhalm Nature Reviews Endocrinology
3: Pediatrics. 2001 Jun;107(6):E88. Prenatal and postnatal flavor learning
by human infants. Mennella JA 1 , Jagnow CP , Beauchamp GK .
4: J Acad Nutr Diet. 2017 Feb;117(2):240-250. doi: 10.1016/j.jand.2016.10.014. Epub 2016 Dec 7. Increasing Fruit and Vegetable Intake among Children and Youth through Gardening-Based Interventions: A Systematic Review.
Savoie-Roskos MR, Wengreen H , Durward C .
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