“Bambini piccoli problemi piccoli, bambini grandi problemi grandi“.
A voi lo hanno mai detto? A me sì e vi dico la verità: non ci ho mai del tutto creduto.
Almeno finché mio figlio non è cresciuto un po’.
Non sono ancora del tutto una mamma di “bambino grande” ma posso dire, con un certo grado di sicurezza, che le difficoltà sì, crescono in maniera direttamente proporzionale alla loro età. Bambini grandi significa accompagnarli a scuola tutti i giorni, anche il sabato, entro le otto, seguirli nei compiti, ricordarsi come funziona l’analisi logica, quella del periodo, le tabelline e le divisioni a due cifre.
Significa assecondarli nelle loro passioni, accompagnandoli a calcio, danza, tennis, teatro o rugby. Portarli a casa degli amichetti e averne, di amichetti, a casa per un pigiama party, una merenda o una cena.
Significa dover trattare con degli esseri pensanti, piccoli uomini e piccole donne in tutto e per tutto e non solo lacrimevoli bimbetti capricciosi, ma persone con il loro personalissimo spirito critico. Che principalmente useranno proprio per criticare noi e le nostre azioni. Il nostro modo di parlare, di muoverci, di vestirci. I nostri amici, le nostre uscite, le nostre serate passate o meno sul divano di casa. Che sarà alla base dei più importanti e persistenti scontri delle nostre vite.
Significa smetterla di dover interpretare un pianto isterico nel cuore della notte ma iniziare ad avere abbastanza fegato da poter digerire le loro critiche feroci e che spesso non la penseranno come noi. Su temi importanti, magari, nei quali il parere dell’amico o dell’amica avrà molto più peso del nostro.
Significa dover accettare, volenti o nolenti, che non importa quanto a lungo li abbiamo cullati, curati, allattati i nostri figli perché il giorno in cui ci dipingeranno come l’origine di tutti i loro mali prima o poi arriverà. Cioè, voglio dire, sarete stati adolescenti pure voi no? Ecco, allora non vi sto dicendo nulla di nuovo.
I nostri figli cresceranno e ce l’avranno con noi, così, di default, perché è così e basta, giusto o sbagliato che sia, e sarà difficile, snervante, dannatamente faticoso.
Significherà vedere le nostre imperfezioni, quelle per le quali oggi ci colpevolizziamo allo specchio, riflesse nei loro occhi quasi mai comprensivi e molto spesso giudicanti.
Significherà trovare un nuovo equilibrio, vedere sbocciare un rapporto nuovo, complesso, sfaccettato come ogni rapporto d’amore che esiste. Un rapporto che prima era solo di accudimento e amore viscerale e ora, invece, diventa scontri e comprensioni, critiche e giudizi, ma anche crescita per noi prima che loro.
Significa avere un pezzo del nostro cuore fuori di noi, a spasso per il mondo, sul quale noi non avremmo più controllo ma che ci faranno conoscere un modo diverso dal nostro di viverla la vita.
Avere bambini grandi significa tutto questo (e molto altro, che non riesco nemmeno ad immaginare) e non sono sicura che la cosa mi dispiaccia così tanto!
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Ogni cosa ha il suo tempo….indietro non si torna, e nel futuro non si salta