Voli child free, ristoranti e alberghi adults only: è davvero finita la pazienza di chi viaggia? I bambini, per molti, ma non per tutti rubano il cuore, strappano un sorriso, suscitano tenerezza e sprigionano una gran voglia di affetto e coccole. Quasi sempre.
Ci sono delle volte, però, in cui la loro presenza è meno gradita e in cui il loro pianto può conciliarsi a fatica con l’idea di un pisolino rilassante o con la visione di un film in tutta tranquillità.
E questo, a quanto pare, è il caso di Morgan Lee, una ragazza americana di 24 anni che, dopo un viaggio di 3 ore nel sedile davanti ad un piccolo bimbo in lacrime e scalciante, si è fatta portavoce con la compagnia aerea di una proposta che fa discutere: perché non vengono proposti i voli child-free?
Per argomentare meglio la sua proposta agli stessi genitori che criticavano la sua faccia semi-seria, Morgan, ha anche sottolineato che “il bambino aveva ben oltre 5 anni, io avevo gli auricolari anti-rumore e il bimbo ha urlato e scalciato il mio sedile mentre sua mamma dormiva accanto a lui“.
@mooorganic The flight was 3 hours and I listened to this the entire time #travel ♬ original sound – Mo
Un turismo adults only
Quello della ragazza americana che ha condiviso su Tik Tok il commento dopo 3 ore di viaggio rese, a suo dire, insopportabili dal pianto incessante di un bambino, non è di certo il primo caso : spesso sentiamo di qualcuno che si lamenta per la presenza dei bambini troppo rumorosi in ristoranti, alberghi, strutture ricettive e, adesso, anche aerei.
Quello di riservare alcuni tipi di servizi ad un turismo di soli adulti è una tendenza che sta prendendo piede un po’ ovunque: per chi ha una famiglia con bambini piccoli può sembrare una scelta poco sensibile e poco inclusiva.
Per chi, invece, ha figli ormai cresciuti, per chi non ne ha o per chi ha scelto di godersi qualche giorno senza di loro, il silenzio e la quiete sembrano essere quasi una necessità più che una scelta.
Voli child free a prova di timpano?
Le vite di tutti sono frenetiche, questo è vero, ma è altrettanto evidente che il limite di tolleranza e la pazienza stiano piano piano lasciando spazio ad un desiderio di comfort sempre maggiore.
Il video postato da Morgan Lee ha ottenuto quasi 700.000 visualizzazioni in poche ore e ha riaperto un dibattito su cui, confermano le compagnie aree, si discute già dal 2017.
Per alcune compagnie, come la Japan airlines infatti, è già possibile sapere in anticipo quando si prenota il volo, su quali posti potrebbe essere seduto un bambino, oppure di avere una zona dell’aereo “relax” destinata a coloro che preferiscono un volo all’insegna del silenzio.
Quale sarà quindi il futuro dei voli?
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