Alcuni bambini già dai primi mesi di vita chiacchierano nel loro personale linguaggio con genitori e conoscenti. Iniziano dalla lallazione, ma poi dopo l’anno sono pronti per pronunciare le prime parole. In maniera chiara e ben comprensibile riescono a dire mamma, papà, nonna, pasta, cacca con una semplicità disarmante.
Sempre dopo il primo anno di vita alcuni bambini sono capaci di unire più parole insieme per formare delle piccole frasi. Altri rallentano un po’ nello sviluppo del linguaggio e, anche se fanno capire benissimo ai genitori che cosa desiderano, si esprimono con gesti o mugolii che non possono ancora considerarsi parole.
Ogni bambino è diverso e hai i suoi tempi, per questo è possibile ascoltare un bambino di 15 mesi pronunciare il suo nome e un altro suo coetaneo che ha imparato a dire solo la parola mamma.
Lo sviluppo del linguaggio nei bambini è un percorso individuale che segue delle particolari tappe. Dalla prima fase in cui il neonato si ritrova a scoprire i primi suoni, la lallazione, a quella più improntata sull’aspetto linguistico che arriva dopo il primo anno. Superate queste due prime fasi arriva quella più articolata e dedicata alla parte lessicale. È in questo momento che il bambino inizia a parlare con frasi di senso compiuto.
Bambini che parlano poco: come capire se c’è un problema
Ma allora come può un genitore capire se c’è un problema di fondo nel linguaggio del suo bambino? L’unica cosa da dire quando si associa la parola problema a un bambino è quella di consultare il pediatra. Spetterà a lui escludere possibili ritardi nella crescita dovuti a disagi o elementi genetici.
Lo stesso medico, se lo riterrà necessario, consiglierà una visita specialista per eliminare qualsiasi dubbio.
Bambini che parlano poco: che cosa fare?
Esclusa la possibilità di un problema dal punto di vista medico è importante correre ai ripari. I genitori devono impegnarsi a stimolare il bambino più possibile. Abbandonare i silenzi e al contrario lasciare spazio alle chiacchierate in presenza del figlio può aiutarlo a incoraggiare sia la sua capacità di linguaggio sia la sua timidezza.
Infine, parlare tanto in sua presenza, senza dimenticare di coinvolgerlo e renderlo partecipe, è un buon esercizio per scacciare via la pigrizia, un piccolo difetto di cui potrebbe essere affetto il bambino.
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