D’estate, in Italia, non tutti i bambini hanno la fortuna di andare in vacanza: è questo il dato che emerge da una ricerca condotta da Save The Children, che fotografa una situazione non propriamente idilliaca per i più piccoli.
Sembra infatti che più della metà del campione preso in esame non ha la possibilità di godersi un periodo di quattro giorni fuori casa.
I bambini italiani e le vacanze
Più del 50% dei bambini italiani non ha la possibilità di andare in vacanza e tre adolescenti su cinque (di età compresa tra i 15 e i 17 anni) non possono permettersi dei brevi periodi lontani da casa: è questo uno dei dati che spicca da una ricerca condotta da Save The Children in Italia a proposito dell’estate 2018.
Numeri che stridono rispetto alla vasta offerta di località di villeggiatura lungo la penisola e che a molti sono precluse per ragioni di tipo economico: inoltre, fa riflettere che rispetto al 2015 sono raddoppiati i teenager che non vanno in vacanza.
Nel rapporto dell’Organizzazione internazionale si afferma inoltre che le conseguenze della crisi economica su molte famiglie stanno privando molti bambini di svariate opportunità di svago, oltre che educative, importanti durante la loro crescita.
Tra momento ludico e stimolo culturale
La ricerca presentata da Save The Children fa luce su un problema sottovalutato e la cui incidenza è corroborata anche da alcuni dati Istat secondo i quali sono 5,7 milioni i bambini e ragazzi (oltre la metà del totale) che non si sono potuti concedere una vacanza nel 2017, con un preoccupante +16% rispetto a dieci anni fa.
D’altronde non è nemmeno un caso che tra le voci di spesa più importanti nell’economia familiare quella che ha subito più “tagli” è quella relativa alle vacanze estive e, più in generale, al tempo libero.
La ricaduta di questo trend è che ai più piccoli, soprattutto in età scolare, viene tolta la possibilità di vivere fuori casa il periodo estivo, una delle esperienze ludiche e di stimolo culturale più importanti: infatti, non solo la vacanza genitori-figli migliora le relazioni sociali e l’affettività, ma rappresenta un momento di condivisione dopo un anno di routine e di crescita del loro rapporto, dando vita a una sorta di “memoria familiare”.
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